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blog di Mnemosyne

Fotogrammi

Ameresti giocare con le mie gambe,
mentre si chiudono attorno a te
come corolla di fiore alla sera.
Fuori, la luce allungherebbe le mani

Dispensa

Nel cestino ho parole slabbrate;
verità cadute in silenzio
come foglie di un autunno lento;
giochi che la mente impone

Fessure

Conosco a memoria le fessure della casa
che ospita il mio essere;
non ho bisogno di scivolare sui muri
con le dita,

Aurora

Ti ho visto dietro una foglia,
tuo nascondiglio.
 
Oltre la notte hai allungato il braccio

Di sangue e di aria

Qualche respiro scappato da dentro
si intrufola in fili d’erba;

Sul finire di un giorno

Ho pieghe nascoste in cui infilare le mani
quando si spegne il tramonto;
storie da raccontare ad occhi aperti
e labbra serrate.
Pagine imperfette.
Piccole rughe d’inchiostro,
asimmetrie di parole che poggiano sulle ossa.
 

Bianco

Le lacrime degli angeli,
i fiori di ghiaccio.
Neve.
 
Abito bianco per la terra,
sposa dal ventre fecondo.
 
Lontano il sangue dei papaveri,
lontano il parto.
 

Settembre

I primi rossori:

ho confessato alle foglie

segreti indecenti.

 

Di nulla

Quando ha senso riempire dieci minuti di nulla
che già sanno di pelle, di respiro.
Con la gola che attende un bicchiere di vino
inizio ad ansimare, sorridere, avvinghiare.
Farei prima a dire: fammi l’amore.
Ma, in fondo, c’è il tramonto fuori che canta
ed afferro il bicchiere, come fosse un nome.

Di terra ed acqua i miei capelli

Sui lineamenti perfetti del tuo volto
lascia ch' io scorra e mi soffermi
su quello sguardo che ancora non conosco
o forse troppo, perché uguale al mio.
 
Sei l’ombra sul muro assolato
che rincorre lucertole e ascolta cicale:
io l’ho vista e sono restata a guardarla,

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