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blog di Pinotota

Appagamenti

E così,

uno spietato desiderio

di sentire la tua carne

che perfino d'intelletto

mi spoglierei,

e nudo di ogni rispetto

godrei del dono

di averti la tra le braccia,

femmina dal caldo sapore

di morbide membra munita.

 

Un accogliente letto di lino

Per ritornare

Correre…..

correre sempre seguendo mete

imprecisate….

ad inseguire tenaci desideri,

stracci nascosti sotto il velo

di un'anima appartata

in stanze senza luce.

Tutto scorre

e si volge il capo

scrutando l'ultimo spiraglio

della vita…

l'antico timore che sconnette

Miserere

Esteso

letto di fiume,

snervate le ali.

 

Chi ben si pasce

certezze mi sputa

nell'animo.

 

La settimana santa

intona l'ansia,

e cori e salmi

nel vento freddo

mi trafiggono.

 

E senza misericordia

di struggente adolescenza,

L'ultima recita

Si consuma l'ultimo quarto

di luna.

Il vecchio attore

ripete con grazia la sua parte.

Soltanto ora l'indulgenza della terra

sgorgherà come un frutto

nelle sue mani,

come una messe di parole antiche,

poi distese.

Poi si allontanerà

per l'ultimo azzardo d'inverno,

Anima carnale

Il tempo si rompe,le parole le perdo...

 

sbucciato e nudo quel desiderio

trasmesso negli occhi….

abbandonate dalle mani le carezze si ammucchiano,

l'incandescenza si strozza nella materia ischemica

di uno spasmo d'amore,

Crisalide spezzata

 

I petali sparpagliati sul bordo

del sentiero fangoso.

E li fissi smarrita.

Non era questo il tuo cosmo sognato.

Non era questo l'amore sperato.

Non è ancora dolore fisico

quello che ti pervade.

E' il tormento dilatante

di una speranza dissolta.

E' un cosmo di cristallo

Della notte

Mutevole volo

impercettibile

di fragile fantasma.

 

E poi tace l'anima

come in timorosa

attesa.

 

Così

Una sera sosterò assorto

nel grigio vago

solitario e distaccato,

un groppo alla gola

e un goccio di vino

con la mano alla fronte.

 

C'era una volta

Non ho più storie da raccontare

tanti anni di zelo e di tributi l'eredità

per quanto ho visto e tanto favoleggiato

forse sono qui per generoso emolumento.

 

C'era una volta …semplicemente dire

se ancor mi rendo conto di tracce sulla pelle

come un equilibrista con stivali

Il più bello del Reame

Sai, tante volte mi chiedo il perché

quasi tutti ce l'hanno con me,

penso solo a viver giulivo

le passe…rotte mi rendon più vivo.

Sono forte, sexy, immortale

e me ne frego della morale.

Amo le donne giovani e belle:

le pago bene le bambinelle.

Del mio Paese devo esser vanto

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