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blog di sapone g.

Retrogusto more

Oste d'ossigeno e di mosto
a pensieri d'ogni senso
e un po’ nottambuli
questa poesia semenza
di svolazzi e virgole

I diversi

Cardini di ruggine
il rumore del "diverso"
che esce di bocca
 
insinua come coltello
nella mia coscienza povera

La madre e il fiume (GE-04-11-2011)

Ho sperato fosse un sogno
 
sembrava appesa a un filo
armonico, teso nella pece
un lasso al fango
tra ponti infermi

Ma ora dormi

è una carezza che ho sentito al risveglio ,o proprio quella mi ha svegliato, sul viso dopo pochi giorni dalla morte di mio padre
 
 

Un soffio

Quanto amore
tra un labbro e l'altro
vele d'inverno
che aspirano volare,
 
in un soffio, 
 

Dentro me

fisionomie astratte
nei calanchi appesi al cielo
graffi di pioggia
che s'aggrappano alla roccia
solchi di voci,
zuppi d'inquietudini

Acquerello

Non importa
i pantaloni che cadono
sui fianchi d'alba
un acquerello di farfalle
t'ha rubato il tempo,

ignaro di sobbalzi

Nespole col vino

Sono i sogni,
tra scatole di buio
che scuotono dagli attimi
-quelli che scivolano-
 
come edera che abbraccia i fianchi

Tra glicine e corsie

E ti amo

seduto tra inferno e cielo

Un melograno acerbo

è forte il sapore del tempo
di certe notti insonni
acre da fondere gli occhi
lucidi d'immobile rancore
in lingotti sterili

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