Zero
è come un corpo senz’anima
involucro attraente
che ha smarrito la sostanza.
si scioglie con la calura
guardando in fondo all’occhio
c’è solo vuoto e fuga.
passione senza battito
illude impacchettando
il tondo dello zero.
novembre 2009
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L'Amore si legge negli occhi
quando il nero delle nubi soffia via
fremito
lungo la schiena
occhi vogliono occhi.
oltre il muro spesso del timore
gocce di rimpianto annuso e tenerezza
mentre il sentiero tracci
dove hai esiliato il cuore.
quand’è vero
in fondo agli occhi giace
anche quando bocca e fatti
decidono di farsi attori.
onde calde
di pensieri fluttuanti
annidandosi nella mente
fortificano antichi nodi
spalmate sulla pelle
filigrane di silenti nostalgie
che annullando ogni dolore
raddoppiano le mie.
gennaio 2010
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Scissione
ho osservato quei minuti diventare ore
e le ore sbocciare in giorni dalle pesanti tende.
sedimentati sotto altri, inutili giorni
e anni inseguiti da nuovi anni.
impastato a silenzi
e attese senza riscontro d’infinite gocce d’ acqua.
senza scampo scorre
sponde che sulla terra dei perché s’allontanano.
lacerando l’anima si strappa
rigagnolo che separa particelle smarrite.
che fiume diviene
e fiume, vastità di lago.
ormai sbiaditi
sorgente del mare.
dicembre 2009
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L'ispirazione
ogni tanto si muove trasversale
di Luce allora va ad alimentare
zolle che presto si faranno cielo.
ma quando scegli d’attingere dal suo bene
t’accorgi che possiedi solo un cucchiaino
e tutto il resto lo vedi allontanare.
dicembre 2009
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Chi sei?
che io non sappia chi tu sia
angelo vestito da diavolo
che tra fumo e nuvole erra.
hai impacchettato il sole
e lo hai nascosto in fondo all’ultimo cassetto
hai scelto il buio.
inutili fazzoletti per l’immensità dei laghi
e me li ritrovo intorno
tra quei numeri che non riesci mai a toccare.
tessute col gelo della neve
e fili spessi di silenzi
l’hai soffocato di baldoria.
ti ho annusato col sentire
mentre in tondo giri a quel cassetto
perché non puoi dimenticare.
che pensi
che io non sappia chi tu sia.
dicembre 2009
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I tre vassoi
ma quando il secondo scatta
corre voce che sempre sia seguito
dal successivo tre.
il motto dice
come le occasioni
che sono state date a te.
visto che siamo un po’ maldestri
quando saltiamo l’opportunità
il Cielo ci sorride con la seconda possibilità.
che siano strade senza fine
se poi non si vuol fare
la fine che è toccata a te.
argento e bene dentro
che uno dopo l’altro
ti sono passati accanto.
di gentilezza i doni
gli hai mollato un pugno sotto
senza la benché minima spiegazione.
col tre si chiude il giro
non ti rimane allora che contare gocce e attese
sul pavimento e il latte.
dicembre 2009
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Il giocattolo rotto
( Sulle note di evanescence my immortal di Enya)
Come velluto lacerato nel roveto
di irti spini
qualcuno le ha strappato
quella parte di sé che più non trova.
Sorriso stampato e capelli spettinati
è un giocattolo rotto
piccola bambola di pezza
tradita dall’amore.
Si è inceppato il meccanismo
che riscalda la sua pelle
mentre uomini senza occhi ammirano bellezza
ciambella che è solo centro.
Amore senza desiderio
rimbomba come suono senza nota
cacciatore è lo sguardo smarrito
di sogni di vapore.
E’ affondato il suo cuore
si è dissolto nel gelido lago di un Natale lontano
quando l’inverno odorava d’estate e leggerezza
e le risa riempivano l’aria di gioia.
Eppure
ogni tanto rovista ancora
nelle tasche bucate dell’abito più bello
quello che indossava nelle notti di luna piena
dea che all’Amore cantava.
Come sotto l’albero del sole
cerca e trova
piccoli frammenti acuminati
di un amore dalle ali di piombo
stretti fino a far male
illusoria speranza
di ricomporre l’autenticità
del suo sorriso assente.
tiziana mignosa
dicembre 2009
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E intanto il tempo si divora
Conosco quello che senti
perché lo sento anch’io
quando il luccichio brucia forte forte gli occhi
e dentro ti corrode il vuoto
echi scoordinati sulla cava roccia
precipitano sul silenzio.
Conosco quello che provi
perché lo provo anch’io
quando col vestito della festa
ingoi la muta goccia
e intanto il tempo si divora
straripando tutto e nulla.
tiziana mignosa
agosto 2009
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Colpevole!
Lasciala andare vita
abbi pietà di quest’anima
che vive senza respiro.
Nulla
lei non ti chiede più nulla.
Ogni aspetto è un’illusione
anche il dolce sorriso che oggi c’è
e domani sboccia altrove
perfino l’intreccio buio di questo sfinimento
che di fuoco e lacrime
incide il suo tormento.
E mentre l’accusa
di rabbia sgrana gli occhi sull’amaro fallimento
spietata arriva la sentenza:
colpevole di non provare niente!
tiziana mignosa
aprile 2009
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Amore di burro
(Sulle note di Moonlight di Yirume)
Quando un amore s’interrompe senza finire
è come un giorno difettoso che all’alba muore
desiderio come burro al fiele
annega dentro il latte a colazione.
Con gli occhi appena schiusi e la brama d’afferrare la tua gioia
senza il fardello che giunge quand’è sera
s’è già conclusa l’intera giornata
e non l’hai neanche assaporata.
Gioco d’artificio assai spedito
t’esplode senza aspettare nel taschino
bambino promettente che a casa fa ritorno
perdendosi però d’essere adulto.
E’ il cerchio variopinto
che ha smarrito la sua coda
e senza essere vissuto
è il sogno più lucente evaporato nell’attesa.
tiziana mignosa
novembre 2009
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