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Filosofia

Un calamaio ...

avevo paure e timidezze
sprofondate nelle tasche
di calzoni ancora corti
compagne di tomaie
sbucciate da sassi presi
continuamente a calci
nel peregrinar per anni
aspettando di crescere.
ora estratte le dita l'unghie
intinte nell'inchiostro della vita
un calamaio di emozioni
che si andava prosciugando
scrivono di sogni sognati
da dietro la finestra
con gli occhi persi
nelle nubi che passavano.
 

la solitudine non è un vezzo

da un portone
il vissuto
bussa
toc toc,
e tu non apri.
che mai sarà,
ruggine?
no, è scoglio minimo
della presente frana
che  ostruisce
lui d'impeto vorrebbe
rapirti, con rudi spallate
ci prova
tu per non crear danni
ai cardini
accosti
ma non vuoi
aria e creare
magie occulte
e con fare cortese
non neghi il passo
ma chiedi il rispetto.

in quel silenzio

onde
nell'immersione prima
il mondo era immenso
 
è sapido
il sentire d'oggi,
 un respiro costante
che mi conduce ai versi
 
 apnea  rimpiango
 
quel placido passo e
il ritmo  del nostro battito. 

Pensiero ... così.

 
quantunque lo pensi
e continuamente mi si dica
non risolvo che a forza ragionare
resettare i battiti all'ora legale
mi faccia meglio viver
di come e quando sognavo
era il mattutino a destarmi
ed il vespero la sera
ad addormentarmi.

Lo so.

Si nasce con un sorriso
e si muore
con una coscienza.
 

Precreazione.

Sento sul collo fiati
da palandrane mefitiche
d'incensi stantii
che promettendo cieli
dei quali non dispongono
t'impongono riti modi vite
legati a tempi che non esistono
ormai fortunatamente più.
assisi su seggi dorati spandono
lampi brillanti dalle dita dal petto
e profonde voci impostate
incupiscono i tuoi sensi
per contare futuri nuovi fedeli
ai quali ancora imporre
l'otalgia.
 

Fate nel Vuoto

Nel vuoto a volte vedo un Mondo bellissimo.

Come opera [fra Uomo e Arte]

E scorrono pagine, fogli d'album intrisi di momenti accennati, aggrovigliati, fusi con le trame della vita in attesa di un pettine che li sciolga, come nodi fra i capelli.
I colori si fanno parole, pensieri inespressi o ermeticamente trascritti in linguaggi noti solo a pochi, se non a nessuno.
È uno scrigno, un forziere del cuore che non può essere aperto servendosi semplicemente di una chiave, d'oro od ottone che sia. È un libro che, per essere letto, non necessita di alcun alfabeto, di alcun codice, di nessuna norma, ma solo di silenzio, del silenzio della ragione, della razionalità.
È un fiore da cogliere che resta disperso e timido tra i mille fili d'erba che lo circondano, lo soffocano, lo nascondono agli occhi di chi si sofferma solo superficialmente sul mondo, non ne coglie l'essenza, la purezza del particolare, si accontenta della visione d'insieme sommaria, distratta, e non si cura di quelle pennellate che si susseguono una ad una freneticamente, che insieme formano, ognuna con la sua intima e peculiare diversità, l'unità, l'opera.
È il mistero d'ogni uomo in fondo, non solo il mio, come opere in musica, in poesia, in arte. Ogni singola parte è fondamentale per comprenderne il fluire, lo scorrere, il susseguirsi, il divenire. Ogni parola, nota, campitura partecipa dell'unità, dell'insieme, del tutto racchiuso nella forma sensibile che a tutti è dato vedere, ma a pochi è dato scoprire, comprendere.
È questione di sensibilità, infine.
 
Alexis
20.03.2010

Oro... sembra

L'alba si fa crepuscolare
ed il cielo plumbeo
quasi quanto me
se tu
guardi
con il tuo sguardo
dorato
.
Oro sembravi
Oro sembri e
Oro sembrerai,
se continui
a splendere così
.
Nessuno te l'ha mai detto
probabilmente
non sei informato
su come avvengono le cose qui
Mi spiace, non ho molta esperienza di questo Mondo
.
Ti posso insegnare quel che so,
seppur poco,
ti può servire
.
Ti dico solo stai attento
al Sole,
potrebbe esser geloso
del tuo sorriso
che rabbuia
da quanto luccica
.

su un terreno instabile sogna

ecco pin quello che
natura umana sogna
quando non sente 
terreno stabile,
vorrebbe calzari alati
per rendere meno
faticoso il tragitto.
perciò metto la punta
fissa al suolo
come un cippo segnato,
ed il tacco sollevato
per sentire
il tracciato del vento
perché
cosi si fanno più
vicini agli occhi
intrepidi gli avventurieri
calzanti che volano
su spine e rose...si...
voi piedi
mai stranieri sarete
tra i sassi del suolo patrio.
mie radici mobili.
passeggeri ,avete
in voi riflesso
un mondo d'emozioni
su di un piccolo o lungo tratto.
da soli reggete le fonde
del mio castello
instabile. 

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