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Poesia

Eterna dimora

 
Non è il tempo della lontananza a parlarmi di te
lo fanno i tuoi respiri
quelli che mi sono rimasti attaccati sulla pelle
quando mi sfioravi da lontano.
E i  tuoi sguardi
che hai tenuto fissi su di me

Ascoltando Wuthering heigts

Come nebbia finissima
Il mio pensiero ti avvolge,
ti accompagna sulla cima più alta;
e intorno l’azzurro
e allora tutto è diverso

Accoccolate, amanti....vive

Accoccolate, amanti………… vive sul muro,
solo quel freddo…. quel freddo…. era entrato giù in fondo
a compromettere il pensiero a giurare sulla fine della corsa

mulinelli

Io canto lentamente una canzone
sulle note del fiume
che scorre
come il sangue dei ricordi
mulinelli che alla vista
il nulla inghiotte
presagi di non sapere
dove finirà il nostro dio
tutto gira nel suo moto
il vortice dell'universo

Quando

 
Quando
vieni da lontano
e t'inginocchi
a riva della mia sete
come il senso dell'onda che nella furia
s'arrende 
alla tenebra del volerti
cielo del mio cielo
 

Azzurro coraggio...

Un-esplosione-di-luce-blu.jpg
Oggi... che il mio cielo
non ha più nuvole
seguirò il tuo volo,
insieme affronteremo
l'azzurro coraggio
di un'emozione
dipingendo
nuovi giorni
senza ombre e spine
a disegnare illusioni
ma solo dolcezza
nell'arco di un bacio
che profuma il domani...

Quando il Tempo s'annulla.

Ed è confondersi
nell'Azzurro del tuo Cielo
quando si squarcia
la tenebra dell'Attesa
e si fondono
nell'urgenza della Sete
le Anime nostre
e i Corpi-onde inesauste d'un impetuoso Mare

 
 
e lì mi perdo Oltre ogni Sentire

Ombra chi sei?

Chi sei, ombra,
che tra i vicoli
ti aggiri e non ti volti?

Lascia che questa luna piena
mi faccia scorgere
il tuo volto.

Ma tu furtiva vai
confondendo i miei pensieri,
e mi abbandono.

Poi vorrei correre,
inseguirti,
ma tu nel buio

Nello specchio concavo del cucchiaio

Nello specchio concavo del cucchiaio
pericoli bruniti deformano il vero
prima di un cambio per la festa
l'abito lungo indossato a rovescio
la forca e il forcone di spaghetti o di paglia
la lingua li annoda la tosse li sputa
 

La vedovella

Il canticchiar della vedovella nei giardini dietro casa
aveva le note argentine che solo l’innocenza dell’età
assetata di sole e di gioco sapeva intonare alla sosta.
L’acqua pareva essere prezioso rosolio che la nonna
conservava gelosa celato tra i cristalli della credenza

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