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Poesia

Alessia nel quadriportico

Luna di cereale: Alessia nel quadriportico
di Santa Chiara, chiostro maiolicato,
nel vibrare del tempo all'acqua azzurra
e fresca per la camera della mente,
Alessia rosavestita per la vita il fiore
tra i capelli a due ore dalll'amnio di
una doccia. Alessia al profumo di fragola

il vento

Cosa sarà
che fa ondeggiare
le cime degli alberi
il soffio del vento
della vita e della morte
o sono gli amori
che volano e ci parlano.
Nel fruscio delle foglie
diventano canto
che il mio cuore ascolta
chiudendo gli occhi

Primo respiro

foglie
s’attarda il muscolo
a retrocedere il passo
nelle considerazioni volatili
di memorie emotive
paiono intagliare fette d’esistenza
ove si è messo in gioco
un cantico affettivo assai di pregio
e smisurata crescita
si modifica quel solco nei giorni a venire…

Dalla mia città di Barletta: "Il tufo non ha colpa" (riproposta)

Il tufo non ha colpa!
.
La ruspa rimescola pietra e polvere
per zampate sporche
d’incuria e profitto,
rimuove silenzioso ammasso
di tufo e sangue
mura di case squarciate alla morte
per bestie cieche e sorde
che non hanno voluto, saputo, dovuto.
.
Mani nude stanche dal peso del tufo

Lighthouse Girl

Mi hai baciato quel giorno
che già il sole nuotava basso
a incendiare il velo di seta
del catino dipinto del porto
 
hai lasciato un ricordo scarlatto

Cos'è il niente?

Come può essere il niente
quel silenzio che mi avvolge
e parla con la voce del cuore?
 
Come può essere il niente
quella sensazione che colora
tutto intorno a me al solo pensarti?
 
Come può essere il niente

Dissonanze

violino
Siamo Re senza corone
come lavagne senza gesso
che mute se ne restano

4- Eolo, Re

Se non ti ferma il bavero

lo farà l'abbraccio

avvinghia forte lei

che ne ha il coraggio.

Tu refolo o tifone

sei pieno solo d'aria

Profumo di glicine

 

Il profumo dei grappoli fioriti

del glicine in pergola sontuoso

coprì spargendosi nel serotino

l'usta ferina dei miei pensieri

pe'l malinconico abbandono.

Solo un mano d'angelo

Solo un mano d'angelo
intatta di sè, del suo amore per sè,
potrebbe
offrirmi la concavità del suo palmo
perché vi riversi il mio pianto.
La mano dell'uomo vivente
è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri,
è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!

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