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Poesia

8 - raggi di luce

Irrompono all'alba
i primi raggi di sole
dentro il vagar notturno
dell'anima.
Corde tese di luce
che io annodo
per essere un aquilone
che nell'azzurro del cielo
cerca la sua libertà.

il vento dei sogni

E' solo all'amor
che la mia anima sorride
ridotta ormai
ad un'isola solitaria
dai marosi della vita
è ancor battuta
dal vento dei miei sogni
solitario moto di felicità incompiuta
ma è viva l'attesa

Amico dell'anima

Amico dell'anima,
mi leghi i pensieri,
annodi le lacrime,
tenendomi stretta.

Infinito amore

Mi perdo
nel tuo abbraccio
come una perla
al sicuro
dentro una conchiglia.
Indescrivibile tranquillita`
e amore
sono i tuoi occhi,
azzurri e profondi
come il mare
dove vago
nei miei sogni.

Stasera

mordo
Su onde vaneggio
nel mio andirivieni.
 
Mi manchi!!!
E non in assenza.
 
Ma perchè adesso...ora
ho così voglia di te???
 
Ma stasera....si
stasera.. io...no,
io non bacio...mordo!

chissà il caldo dov'è

 
 
lui sta terribilmente fermo nella fragile breccia
della controra appagata di pelle
esordisce il frastuono termoventilato, esercita
il rimedio al respiro imminente
ma la polla asfissiante ha un cuore

amor di te

E' al chiar di luna
che il mio pensier si posa
dove il tuo respir
a me non giunge
prima che le stelle
riversino di luce
la notte
 che nel mio cuor s'adagia.
Di ogni amor
ho tra le labbra
il bacio che traspar di luce

2- Appesi al silenzio

Sul letto nostre impronte si dissolvevano alle mie spalle 
e il vitreo diaframma che separava le pagine della storia
si imperlava di iridescenti bugie recitate a fior di labbra, 
mentre la tua sagoma barava sul selciato pallide ombre 
 

L'oasi

Spiaggia deserta
fresco calpestar la riva 
e il vento  m'abbraccia
e l'ultimo sole la pelle bacia...
silenzio....
solo l'onda accompagna i miei passi
e in me ricordi affiorano
( infanzia svanita
nei labirinti della memoria ) 

Down

bambina
attonito affonda nel solco fragile
la periferia inerme
inadatta sostare nel rumore del giorno
arrogante per un bambino down
intinto nell’empatia argillosa
di fibre delicate
impastate in somatismi esotici
estranei alla moltitudine scontata
inabile posare le gambe
oltre la misura d’orizzonte

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