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concorso in 20 giorni

3- Arriva la notte

Vita è la notte che addormenta i sogni
respiriamola
continua il suo corso
nel friabile ricordo
scorto al fremito
sgretolato in un battito d’ali
nella terra
l’oscurità dei verdi bambù traspare

2- Insonnia

Come quando di notte cala lo sguardo
inquieto sulla perdita del confine
tra cosa e cosa, muto sguardo di nera
consistenza, che cerca luce là dove
 
esiste solo il nulla, così io vago,
i capelli sciolti sulle spalle, neri

36 - Una città per cantare...

Hai tatuato fra i miei sensi
il desiderio di esserti accanto,
con musica che inebria
hai edificato intorno a Me
una città per cantare
perchè il Mondo sappia
cosa sia la gioia
del sentirsi amati,
intorno a me
cristalli di Luce
hanno rubato il posto
a lacrime di sale

32-Quella tristezza d'altri tempi

taranto2.jpg
Ti incontro a prima sera
lungo il muraglione
che porta alla " cala nocchieri"
 
quel vecchio muro conserva in sè
le note di una tarantella antica
profumata del sale dei due mari
colorata di bistro e nafta,

31 - I giardini di aranci

 
ti si stendono negli occhi i giardini di aranci in faccia al mare
che ti ci perdi dentro poi per sempre 

30- Viaggio

Ho fatto un lungo viaggio nel passato

alla ricerca

di una bimba con le trecce

nella speranza di pallide

certezze

come questo cupolone addormentato

 

Ho fatto un lungo viaggio

e sono in viaggio ancora

cercando tra le righe

un senso

un fine

ma questa pagina

29 - Chioggia

Chioggia, come lisca di sogliola
spiaggiata nell’incanto della laguna
riarsa dal sole e levigata dal vento
abbaglia il nuovo arrivato e lo cattura
con la magia del suo cuore antico.
 
Allegro brulicare di voci cantilenanti
in altalena lungo la spina dorsale

27 - Forse erano lacrime

Di là dal vetro gli occhi inseguivano quattro foglie arrugginite di platano
che in volo carpiato si tuffavano nella pozzanghera sul grigio selciato
le compagne verde oro in attesa le accolsero con un girotondo festoso
e inscenando un’ardita figura di nuoto sincronizzato sparirono nel tombino.

26 - Chioggia, esagerata

femmina
ostenti la tua bellezza
come una poesia sfacciata
 
aspra
pungi col salmastro delle reti
stese sui bragozzi in sonno
 
impudica
ammicchi tra i gabbiani

25 - Non c'è bellezza maledetta

 
Ho provato molte volte  a scrivere di te
come fossi l’angiporto di Padova est
magari con gli stessi  colori di bassa periferia milanese
immedesimati dalle case popolari di Novara,
case anonime ovunque alle cicatrici dei centri storici.
 

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