cose così | Tags | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

cose così

Ricordi di una barca

 
Ero una giovane barca, 30 anni fa, laccata di fresco, bianco l’interno ed il bordo, di un caldo marrone la chiglia.
Quanta emozione quando piano piano mi fecero dolcemente scivolare nello specchio di mare scintillante davanti a casa.
Mi riempivano di orgoglio i grandi occhi lucidi, le guance rosse dall’eccitazione di tre bimbi adoranti, la soddisfazione di papà Gigi, la malcelata contentezza di mamma Annamaria, lo stuolo di vicini e di parenti che partecipavano con gioia all’evento.
E subito giri, tuffi, pesca all’alba, prove di guida con frotte di ragazzini gioiosi e divertiti che facevano a gara per accaparrarsi un posto a prua e godersi il vento che spruzzava il viso e scompigliava i capelli.
Quale nome è più adatto per una barca così amabile? Non c’è storia: MAROLUSI, le iniziali dei tre adorati figli (Maria Rosaria, Luciano e Simonetta)
Quante cure, quante carezze, quante coccole… Quanti timori ai primi acquazzoni!
-         Che vento soffia oggi?
-         Guarda, la barca ha la prua verso Porto Cesareo, è tramontana…
-         Oggi è volta a sud, è scirocco, farà caldo, ci sarà afa…..
Poi vennero tempi bui. Gigi stava male, nessuno aveva voglia di andare in barca.
Ma la tenacia, la forza, il carattere e le cure mediche ebbero il sopravvento. La barca riprese a solcare lo specchio di mare scintillante col suo carico gioioso, ad aspettare paziente le gare di tuffi, le ricerche di conchiglie, le prime prove timorose di nuoto di bimbi ed adulti fifoni.

Inserito da Anastasia il Mer, 17/02/2010 - 02:11.

Odio il solito tira e molla..
come quel led d'uno schermo gelido
mai spento
nè vuoto però..

Sperduta

 sperduta
- come creata qui
inopinatamente adulta e vestita
in questa strada che dovrebbe essere nota
vago
 
una pioggia di gocce infinitesimali
quasi umidore di nebbia
mi avvolge gelida
 
io sono qualcosa qualcuno
mi pare di ricordare
ne ho una qualche reminiscenza
                                  [antica
 
adesso muoverò qualche passo
e acquisirò nuove memorie
guarderò dietro gli angoli
tra le connessioni dei sampietrini
verso l'alto rifinito dai cornicioni
 
ovunque tranne
che davanti a me lì in fondo
dove la strada sembra svoltare
e invece semplicemente scompare
nel nebbischio

A testa alta

Me ne vado a testa alta
con in mano un retino per farfalle
ad acchiappare
l'infinito.

Lo vedo in silenzio

Lo vedo.
la guarda.
parla con lei.
ed io
resto indietro
in silenzio.

Questo piacerebbe a Gigi Marzullo

Metamorfosi in atto o periodo di involuzione costante? Non amo le rime eppure mi sgorgano così, inevitabili, mi attendono al varco del pensiero e subito lo trasformano velocemente andando a cercare le parole come velocissimi correttori di Word. Così leggo e rileggo, in perenne dislessia mentale; monto, smonto e rimonto frasi con un susseguirsi di ricerca affannata di parole, verbi e assonanze ritmiche o baciate. Eppure il dire è così semplice: basta prendere un bel respiro e pensare di dover scrivere una lettera ad una vecchia zia ottuagenaria ecco, stanotte farò così, tornerò all’antico, come quando scrivevo articoli sul giornale locale e penserò a quella vecchia zia che forse le rime non le avrebbe capite, ma un bel discorso chiaro, diretto con verbi e aggettivi appropriati, quello sì che lo avrebbe letto e poi si sarebbe addormentata senza togliersi gli occhiali, crollando sul cuscino con un dolce sorriso sulle labbra…

giocoleria

 
non parli
 
stupido stupore di un giocoliere
che non afferra più le sue figure
che perde il tempo
l'infinito, i bottoni
e le sue bolas
 
principiante
tu non parli
ma lo farai
 
non terrò a freno il canino
aprendo il pugno stretto
ti mostrerò
dove erano finite le tue palline
 

xe matto e scalzo

marzo xe matto
e va de scalso
el carga e tonesea
fulmina un sol fiapo
che filtra tanta piova.
in questo svarion de vento
xe grapa a terra moea
e i radicci de can i nassa su l'arato.
ma o'savemo quasi tutti
che "na alta e na bassa fa na gualiva."
e xe ora d'andar drio a primavera
a far svoar dal let a munega 

la lingua

 saetta pronta
quando è estratta 
per colpire,schiocca
incessantemente
sugli accenti.
ma gusta e pregusta
per un intero ciclo
il sapere ed il sapore

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 6518 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Fausto Raso
  • Antonio.T.
  • Ardoval