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Comunque a quel nome

Seduti a tentoni gli occhi riposano
sulle gobbe dei muri a secco
che fu acqua di vento e timore.
Sgravidano nei rivoli
nascendo le pozze con quel vago vagito
a tinta d’intorno.
 
Nelle rubriche i soliti nomi vivacchiano a memoria.
 
Si potrebbe questo o tal altra
ma il telefono dista un’alzata di voglia
che pesa la terra.
 
Forza la fuga uno squillo
invitante: aspetto le gambe,
aspetto a quel nome.

La parola P E S C E

- Venga signo', venga. No 'a  vede? E' ancora viva!!!
La parola  P E S C E  in effetti guizzava sul marmo bianco, ad ogni contorsione mostrando uno dei suoi plurimi significati,
Persino quelli mistici, pensate, che sono i primi ad andarsene, insieme ai sali minerali. E anche quelli volgarucci, come si sente da quella nota un po' forte nell'odore…
Di quel tizio del mercato, però, io non mi fido. Così gli dico, arricciando il naso:
- Ma se puzza? E poi mica me la posso mangia' viva, tanto. Allora meglio morta stecchita, e ben surgelata.
E me ne vado, lasciandolo con un palmo di naso.

:-))

Parole

Quelle giuste o già usate
avvolgile in carta dorata
e riponile nei cassetti della memoria,
arriverà il momento,
ti prenderà la voglia
di soppesarle, gustarle, succhiarle
come fossero caramelle
o di offrirle a chi
non ne ha più.
 
 

Che c'è

Che c’è a fianco di un sogno?
Una cometa forse.
 
Vorrei ci fosse il nucleo della terra.
 
Dipende, le variabili. Luce, l’arcano che
non ferirà mai ombra.

 

Dimmi tu, vita

Parole vive nonostante

le parole non dette tra noi
sono figlie di muti pensieri
lame sottili, lacerano cuori
risvegliando vecchi rancori

le parole non dette tra noi
sono figlie del senno di poi
celano l’ansia dell’affanno
per nascondere il danno

le parole non dette tra noi
hanno tutte lo stesso sapore
del veleno che spesso ingoi
per accettare nuovo dolore

le parole non dette tu lo sai
indifese dal silenzio tra noi
abortite come figlie sconfitte
erano vive e te le ho scritte
 

Contr'addizione

Tu dirai alzati
io cadrò invece nei tuoi occhi.
 
Tu dirai stai ritto
io starò invece curvo nella tua bocca.
 
Ah, che nome dirai passando ad altro!
 
Tu dirai vai ora
io resterò invece in un fosso nel petto.

Raccontando un'illusione

la incontrai di nuovo quasi per caso
dopo tanto girovagare nei vicoli
rivoltando cassonetti immondi

erano anni, ma non parve cambiata
solo il suo respiro dentro il mio
avevo un altro ritmo, un altro sapore

fu allora che con estrema sofferenza
dopo l’amore mi separai ancora da lei
e la guardai finalmente con occhi chiari

lei mi lasciò ridendo sguaiatamente
ancora adesso, quando ne parlo,
a parole ancora vive...a parole
 

Ammasso le parole

Nel sacco ammasso tutte
le mie parole mute,
abbandono per sempre
e senza alcun rimpianto
il vicolo cieco che fin’ora
ho abitato.
Attraverso il ponte,
verso un nuovo confine,
ricco di lande verdi e profumate.
Nei prati seminerò
le mie parole,
rigogliose fioriranno
nella più bella stagione,
e ci sarà, forse, chi
 raccogliendole le potrà udire.
 

Silenzi di parole.

a volte restano parole
dietro le labbra chiuse
forzano il cuore fino
a spingere lacrime
agli occhi per dire
quel che il cuore
vorrebbe gridare.

Parole svanite

Non riconosco più le parole
che mi hai scritto
giorno dopo giorno
successioni di gemme
di pensieri un diario
sussurri d’amore
roventi dolci stelle
le cerco ancora in te
in me sono svanite

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