Lorenzo
Damiano Bacco


Poesie

DAL PONTE

Dal ponte s'ode schiamazzar d'infanti
Conduce al centro antico dalla strada
Oltre la porta a destra su in salita
s'affaccia in cima una piazzetta antica

ove stanziava tempietto d'una dea
più avanti scale di vetusta chiesa
ricordo i tempi andati di bambino
quando a Natal s'orava la novena

per contemplar all'alba un bel presepe
aria di festa tutt'intorno appesa
giovane coppia con il cuor contento

nel primo albore quivi s'appressava
prima di ritornare al proprio ufficio
fra odor di pane fresco d'una volta.

STORIA DI UN LUOGO

Storia di un luogo un mondo riscoperto
arcano sulle alture e condiviso
volo in un giorno in macchina del tempo
vissuto che confermo in mia coscienza

e riprendendo intatte le parole
segno de’ tempi andati in landa brulla
ritrovo grotte lame con viadotti
simile a film che passa in orizzonte

mentr’elio tramontava sulle tombe
un giorno di settembre sì11 lontano
e la neviera luccicava in archi

parlano i sassi sui macchiati colli
raccontano le storie de' pastori,
di pecore smarrite e transumanze.

RADICI FLUTTUANTI

Ferme radici barbicate in loco
d’evoluzione in tempo trasformate
fluttuanti nei frammenti sempre in fuoco
imprese buone in spazio sempre amate

a Mergellina infante solo un poco
radici poste poi valli sognate
fugge così il cratere in fumo roco
questo il destino per vite segnate

in divenire i flutti di radici
mature ormai e cantano contente
e scorre ognor10 incontro a giusti indìci

sempre in cammino con il cuor gaudente
ma l'orizzonte inappagato dici
radici come onde al fine intente.

TUMULO

E pongo in argomento il mio ricordo
d'un dì meraviglioso già passato
viaggio in terra nostra indietro al tempo
quando l'aria sferzava fresche note

nel camposanto lì sulla collina
in pietre poste in cerchio verso l'alba
elio che nasce passa i fasci in luce
nella lucerna monolito in testa

illuminava il tumulo tombale
del capo del villaggio lì sepolto
devoti sottoposti per ricordo

per devozione e massima onoranza
memoria imperitura tramandata
devotamente intorno s'è sostato

TEMA

e mentre il buio in turbine m’avvolge
spira nel vuoto della mente immersi
in spirito dell’esserci usuale
per trasformarsi in motti di menzione

sottesi a valicar le alte vette
ma il disincanto immoto s’è appannato
stoccando nel silenzio orgoglio spento
la maschera celata sul mio volto

mentre l’ombra del buio sulla pelle
cala e svanisce per l’assenza muta
verbi non declinati insiem rimossi

dalla coscienza unica e incompresa
e guardo le lancette sono ferme
dissolte nel momento della resa

TRA DUE MANI

La linea d'orizzonte rosso fuoco
traccia il tramonto mentre il sole muore
rinasce in altra sponda verso oriente
dove la steppa gelida ricorda

i campi del dolore concentrato
intanto il colle gode il suo riposo
piante silenti con le ali spente
due occhi attenti scrutano la notte

il cielo tra due mani volte in alto
mentre la luna ascolta l’ululato
che un lupo lancia per evento triste

un doloroso intrigo già annunciato
ferite reiterate sulla terra
il tempo coglie nel suo mesto andare.

LUNA D'AGOSTO

Luna d’agosto splende nella notte
falce d’argento nel cielo stellato
mentre scrutando a destra s’intravede
venere bianca luccicante all’astro

scorre la linfa ambrosia di ciliegio
lungo quei tronchi rossi pien1 di rughe
come fronti increspate e pensierose
ed i travagli imbrattano la terra

sogni sfuggiti per i mali umani
il mondo a ferro e fuoco in ogni spicchio
giardini un tempo verdi resi pietra

e dopo ancora torbe sotterrate
mentre i poeti guardano selene
lanciando a lei rivoli di sogni.

A MIA MADRE

scritta nel tuo sguardo la mia storia
Incanto di nostalgico dolore
e tu m’amasti sempre e m’ami ancora
sento le tue carezze calde e madri

ma per goderti il fato m’ha negato
il tempo dei tuoi baci appassionati
un soffio non durò l’esserci insieme
così io vivo dentro gli occhi tuoi

l’onirica presenza che accarezza
ti guardo e tu mi guardi nella notte
e corro fino a te dove tu sai

e penetrarmi sento quello sguardo
calore che s’infrange nel mio sangue
scheggia nel cuore d’ultimo respiro