Rosa Maria
Cantatore


Poesie

UNA SECONDA POSSIBILITÀ

Nella frescura della sera
un pensiero
come fosca luce
abbaglia la mente:
non abbiamo
una seconda
possibilità.

Ah!quel momento sospeso,
quel sorriso
dileguato
( timore orgoglio)
quella gioia
-gioia
allora
non appariva
alla cecità
dei nostri occhi-
inesorabilmente
sfumata

amara dissolvenza
nei fotogrammi
di un film
vecchio
troppe volte rivisto.

Quanti luoghi al mondo,
fiordi e aurore boreali
e città turrite
e cascate come tuoni d’acqua
e isole affioranti da oceani
sconfinati
non vedremo mai
(oh, se
diverso fosse stato
il tiro dei dadi)

Ci visitano a volte
in sogno
momentaneamente
sfuggiti
a misteriose strade
di nebbia
i fantasmi d’irrealizzati
destini.

IN AUTOSTRADA

Un pettine di vento
è passato sul’erba alta,
è fuggito verso il mare

riproduttore istantaneo
d’immagini

ha disegnato treni in partenza
e valigie e gioie
leggere come nuvole,
vaganti in un cielo blu-crudele
d’estate
(sapore di vacanze
        come retrogusto
            che incatena al ricordo)…

Nella bocca del tunnel sull’autostrada
si entra seminando sull’asfalto
rimpianti.

MATTINA DI NEBBIA E DI TARLI

Questo mare
             non sa
             direzione alcuna
(onde sbandano
si scontrano
bevono nell’urto spruzzi
di un tempo arreso)

questa nebbia salata

incolla i capelli alle tempie

inghiotte i traghetti
al di là di allucinati confini

ovatta – pietosa - il rodere
di tarli infiniti…

Il tempo e le stagioni

Fra ramo e ramo
s’insinua

fra una cresta
e l’altra d’onde
-riccioli spume-

fra un soffio
e un altro soffio
d’aria
ammorbidita
da timidi tepori

una gioia
precaria (forse)

ricorrente.

Ricorrente è
il dolore
e il ciclo eterno
del tempo
e delle stagioni.

COME TULLE DI SPOSA

Distese d’ombra copriranno
un giorno
gli oceani del nostro
essere-nel-tempo.

Addolcisce
                     frattanto
il fluire di giorni
e inquietudini
una mezzaluna nel cielo
e una stella

come tulle di sposa,
vessillo d’aurora.