Federica
Venanzi


Poesie

CREPUSCOLO

Lievi
come dita tra i capelli
si sciolgono i pensieri
(nodi tra le reti)
e tu
pescatore
chino sulla riva
mentre il giorno si scolora.
Sospeso nell’aria
di verbena e terra umida
il profumo degli istanti
spesi a fabbricar promesse
con il sale sulle mani
a rinnovar dolori antichi.
E improvviso
tra spuzzi di luce
e lingue di libeccio
a illuminar sorrisi nuovi
giunge il canto delle stelle.

TRACCE

Quando bambina
correvo nel sole
il cielo sfioravo
con mani incantate.
Un universo ondeggiante
di rugiada salata
mi dissetava la pelle
e cullava i miei giochi.
Ora affondo i miei passi
in quest'oro flessuoso
cercando i ricordi
dei miei piedi bambini.
Son tracce bagnate
son gioie passate
vissute e svanite
in un giorno d'estate.

Silenzi

S'affacciano
tra le ciglia socchiuse
i miei sogni
destati come albe nascenti.
Sono perle cadute
tra i passi confusi
di viandanti sorpresi,
di bambini smarriti.
Sono gocce di pioggia,
pozzanghere agli incroci
di vite parallele,
di strade sempre uguali.
Affiorano
dalle labbra ormai mute
le mie parole
bianche come nevi perenni.
Sono vento che soffia
sopra i volti nascosti
dalla polvere amara
di desideri infranti.
Sono musica che cura,
balsamo sulle ferite
di battaglie mai vinte,
di guerre mai finite.

MEDUSE

Aquiloni del mare
in leggero librarsi
tra nuvole di schiuma
mentre il blu si colora
di stelle vermiglie
e dagli anemoni in fiore
già si sente salire
come lieve carezza
il canto delle sirene.

MERIGGIO ESTIVO

Tese al cielo son le spade
ondeggiano nel vento,
riluce l’oro delle spighe.
Tutto è silenzio.
Solo
all’ombra di un leccio
sonnecchia un randagio.
Sussulta improvviso
scuotendo l’orecchio
al ronzar di un’ape.