Luca Ciardiello

"Napul'è "

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Pausilypon -  La Casa degli Spiriti e l'isolotto della Gaiola a Posillipo. Il rudere in primo piano risalente ad epoca romana faceva parte del complesso della Villa di Pollione ... Sono solo gli spiriti a tenerlo in piedi nonostante l'incuria dell'uomo 
La Piscina Mirabilis - E' la più grande cisterna dell'antichità al mondo (Miseno - Campi Flegrei). Costruita in epoca Augustea, era la parte terminale dell'acquedotto romano denominato Claudio. Si presenta come una cattedrale interrata con 48 pilastri su 5 navate lunghe 70 metri ... Quando l'acqua era oggetto di culto ... La Fontana del Sebeto -  La fontana fu commissionata nel 1635 dal Vicerè spagnolo Fonseca a Cosimo Fanzago per celebrare le acque del fiume Sebéto che defluivano nella zona orientale della Città. Oggi il Sebéto non “esiste” più inghiottito dall’urbanizzazione. Ad ogni pioggia, la zona orientale della città si allaga per motivi “misteriosi”. Il vecchio con la barba, Sebéto appunto, oggi se la ride ai piedi della collina di Posillipo, ad occidente, dove ai primi del 1900 la fontana è stata trasferita. Quando l’acqua era oggetto di culto...
La Stanza dell’Artista - Dedicata all'enorme patrimonio artistico giacente e dimenticato nei depositi dei musei. Ma qualche volta più di uno stato di abbandono sembra che questi capolavori vivano secoli di attesa e riposo...
Il Palazzo dello Spagnolo - “Il palazzo dello Spagnolo”è ubicato tra i quartieri dei Vergini e della Sanità. Nonostante il degrado è uno dei più notevoli palazzi storici di Napoli. La sua realizzazione risale alla seconda metà del 1700 ad opera dell'architetto Sanfelice. La costruzione è giustamente nota per l’originale soluzione architettonica delle scale che si sviluppano in una particolare forma detta -ad ali di falco- ricordando una quinta teatrale. Pane quotidiano -  Il refettorio del complesso monastico di Santa Maria di Regina Coeli risalente ai primi del 1500. Ancor oggi li refettorio è utilizzato dalle suore come 5 secoli fa. I vuoti tra finestra e finestra una volta ospitavano dei dipinti… Ci ha pensato Napoleone Bonaparte a fare un po’ di pulizia… Non i napoletani… Dèjà vu… Frantumati…
Il Museo di Pietrarsa - E' un museo ferroviario ospitato nel Real Opificio Meccanico voluto da Ferdinando II di Borbone nel 1843 lungo la prima tratta ferroviaria dell'Europa continentale (Napoli - Portici)

La Fontana del Gigante -  La Fontana del Gigante (detta anche dell'Immacolatella, protagonista anche dei Caroselli televisivi degli anni ’60) risale agli inizi del Seicento, per opera del Bernini ed anch'essa, come la Fontana del Sebeto, è stata spostata innumerevoli volte di collocazione. Oggi è ubicata non lontano dal Castel dell'Ovo. Le fontane monumentali napoletane sono come un popolo errante, sempre in movimento pronte ad assecondare le esigenze vitali ed estetiche di una popolazione e dei loro governanti,  ma tranne una sono tutte presenti all’appello da oltre 600 anni… L’Ossario delle Fontanelle -  Delle circa tremila cavità antropiche esistenti a Napoli, realizzate a partire dal periodo Greco–Romano, ad una in particolare sono legate oltre tre secoli di storia della Città. E’ l’Ossario delle Fontanelle. In questo luogo mistico, magico, carico di storia e leggende, in una consueta miscela di sacro e profano, sono state devotamente riposte centinaia di migliaia di resti anonimi provenienti dalle Terre Sante delle Chiese e dalle conseguenze delle epidemie che nei secoli hanno flagellato Napoli. Nell’Ossario, nel tempo, nobili e popolani, si sono presi cura dei resti di sconosciuti adottandoli e garantendo loro ceri e preghiere in cambio di protezione e favori celesti. Quando la speranza di una Città non muore mai!!!!  L'unica presenza costante, la statua del canonico Gaetano Barbato che raccolse il popolo intorno a se agli inizi del 1900 per garantire maggior dignità all'Ossario. A quel tempo, era tale l'affluenza al sito, che fu istituita un'apposita linea tranviaria per raggiungerlo... Lago d’Averno -  Il lago d’Averno è uno specchio generato da un antico cratere vulcanico. I romani posero l’ingresso agli inferi dal lago, che le leggende narrano non avesse fondo. Si racconta che le acque esalassero acido carbonico e gas che non permettevano la vita agli uccelli: da qui il nome Avernus, dal greco Aornon, luogo senza uccelli.
Il Ninfeo -  All'interno del Castello Aragonese di Baia è stato ricostruito un Ninfeo risalente al periodo imperiale romano, recuperato dopo una lunga campagna di scavi subacquei visti i fenomeni bradisismici che hanno interessato l'area nel tempo. La scena omerica ricostruisce l'inebriamento di Polifemo da parte di Ulisse e del suo compagno Baio: Ulisse porge la coppa di vino al ciclope mentre Baio con l'otre versa altro vino per la salvezza dei compagni dal Ciclope. La statua di Polifemo, certamente più grande delle due descritte, non è mai stata ritrovata. 
Pausilypon 2 -  Sono i due isolotti della Gaiola (Posillipo–Marechiaro) posti di fronte alla Villa degli Spiriti (Pausilypon 1). Gaiola in dialetto vuol dire “gabbietta” e secondo la leggenda, che risalirebbe al poeta–mago Virgilio che a lungo si è fermato a Napoli ed ha influenzato la classe colta cittadina tra il Medio Evo ed il Rinascimento, la “gabbietta”, murata nelle fondamenta del Castel dell’Ovo, conterrebbe un uovo (da cui Ovo) e Virgilio avvertì: “alla rottura dell'uovo tutta la città crollerà … Palazzo donn'Anna -  E' forse il palazzo storico che maggiormente caratterizza la costa di Posillipo. Il vicerè spagnolo Ramiro Guzman lo fece realizzare, nella metà del 1600, per la moglia Anna Carafa la quale però morì prima che i lavori fossero ultimati e mai più completati. Palazzo donn'Anna è rimasto così: un'opera incompiuta da 400 anni che nella fantasia popolare si fonde con le innumerevoli rovine romane che sono disseminate lungo la costa e con le presenza di spiriti e fantasmi i quali si trovano a proprio agio... Autumn in Marechiaro -  …girovagando a piedi lungo la costa della Città in autunno. Qualche volta è un viaggio nel tempo… Vele -  Il Grande Guardiano della Città, il Vesuvio, assiste ancora benevolo a tutti gli spettacoli che Napoli offre... Io preferisco chiudere con un bel vento di speranza ed un rigraziamento a chi mi ha con pazienza ospitato!!!