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Irene Sparagna

  Michela Zanarella intervista Irene Sparagna

Fare poesia per Irene Sparagna è una vocazione a cui non può rinunciare.

Creatrice e Presidente dell’ Associazione Culturale Gennaro Sparagna, l’autrice ha vinto numerosi premi letterari, oltre ad essere membro di giuria di concorsi nazonali  ed internazionali di poesia e narrativa.

Ideatrice e Fondatrice delle Edizioni Stravagario di cui è unica titolare e direttrice (coadiuvata da una commissione di lettura composta da giornalisti, scrittori,scenografi, attori, grafici web, professori universitari).

Co-fondatrice , poeta e critico letterario del Labirintismo del Prof. Max Badiali.

Co- responsabile del Salotto Letterario Estivo “Scauritanum”, che si svolge da giugno a settembre nel Comune di Minturno (Lt).

 

Qualche volta il Poeta riesce con pochi tratti a dare di una esistenza umana quella piena sofferenza intima che lo caratterizza. Ti riconosci in questa possibilità poetica? 

Si, direi di si, il poeta in uno spazio infinitesimale deve rendere un mondo intero, perché “la poesia è”, scalzando il rigore e la logica aggiogante. Nella maggior parte dei casi, s’identifica la poesia come la voce dell’anima: il poeta è anche fotografo irrazionale, famelico addentatore di attimi, s’imbriglia in apnee deliranti alla ricerca della parola che possa descrivere la frazione che passa.

 

Il Poeta quando è catturato dalla Poesia è come se si trovasse in una realtà atemporale dove il suono delle parole rappresentano degli arpeggi spirituali che mettono in vibrazione le parti più recondite dell’essere, ancora incatenato alla propria esperienza terrena. Cosa pensi di questa definizione di ispirazione poetica?

Credo che il poeta prima di essere catturato dalla poesia viva una realtà atemporale, fluttui in una limbica aria tersa che conduce dall’implosione all’esplosione descrittiva e catartica … debba nuotare tra gli arpeggi inconsci per approdare sulla terra dell’essere, scavalcando duttilmente il confine del non detto.

 

La proprietà della sintesi, il lampo dell’immagine, il gesto cruento, la critica sociale sono tutti elementi che risultano indispensabili e si dipanano qualche volta nell’espressione poetica. Nella tua “poesia” riscontri qualche elemento appena accennato?

La poesia è lampo, è il gesto non necessariamente cruento: se vogliamo eludere le spinte inconsuete e incontrollabili del sentire. La proprietà di sintesi è dettata dalla percezione di noi stessi quale catarsi fulminea, la sensazione reinterpretabile, scomponibile e ricomponibile come un puzzle di cui conosciamo ogni sfumatura perché la sua descrizione incorniciata è il nostro più imo afflato.

 

Il tuo essere Poeta, è nato da cosa? Cos’è che ami di più nello scrivere e nelle parole?

Per me scrivere è sferzare ogni volta e sempre di più l’emozione per plasmarla a ciò che l’occhio meccanicamente vede, è la necessità precipua di andare al di là della semplice apparenza, è vedere la realtà catalogandola in docili categorie del cuore: disordinate, arruffate, polverose, bigie e folli. È palpiti, un do ut des ebbro e sovraeccitato, una catarsi di fonemi dolcemente instabili.

 

Cosa è la POESIA per te?

La poesia è un linguaggio sconosciuto e al tempo stesso familiare, quella voce di dentro (come diceva De Filippo) che inconsapevolmente affiora quando meno te lo aspetti, e plasma il tuo sentire. La poesia è quella dovizia che richiede silenzio d’attorno perché la sua flebile e al contempo penetrante voce possa arrivare in ogni dove, è qualcosa di sottilmente permeante, un’entità che scavalca le stagioni. E il poeta è solo il tramite espressivo, una spugna marina che a volte essicca al sole, poi invece si nutre nelle maree più profonde   estendendosi sulle spiagge del sentire regalando  lo sciabordio tra onda e riva.

 

“Non si vede bene che col cuore, l’essenziale é invisibile agli occhi”, quanto di vero c’è in questa espressione di Antoine de Saint-Exupéry?

È l’essenza del poeta, il tuffarsi al di là dell’ultimo orizzonte raggiunto. Anche nel fisico anchilosato il poeta è provetto atleta della parola, duttile plasmarsi ricorrente nei mari cartacei. Il poeta vede bene solo con il cuore, filtro essenziale per guardare lontano ciò che riluce nelle tenebre dei più. Chioso con un inciso di Baricco “Accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni e poi la vita risponde” (Castelli di rabbia).

 

I tuoi prossimi impegni artistici?

Prossimi impegni artistici, la realizzazione di un  libro raccolta di poesie multilingue, entro la fine dell’anno, è un progetto ancora in stato embrionale, ma prossimo a vedere la luce, quasi sicuramente  sarà presentato nell’ambito della cerimonia di premiazione del 5’ Premio Internazionale di Poesia “Memorial Gennaro Sparagna”. Quindi l’organizzazione di svariati eventi culturali su tutto il territorio nazionale, nonché la pubblicazione di altri libri  di nuovi autori con la mia casa editrice Edizioni Stravagario.

 

Michela Zanarella

intervista tratta da:

 http://www.periodicoitaliano.it/2011/01/02/la-poesia-come-la-voce-dellanima/

 

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a cura di Ezio Falcomer

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