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Incantesimi Lab - Lezione 4

Incantesimi lab (laboratorio di Poesia) a cura di Maila Meini per Rosso Venexiano

-La lettura del testo poetico

1- Un'operazione essenziale: la lettura

La prima cosa da fare, di fronte ad un testo poetico, è identificarlo, stabilendo:
* l'autore > Giacomo Leopardi * il titolo > L'infinito * la raccolta poetica da cui è tratto > Canti * il genere letterario > lirica
Fatto questo, bisogna leggere attentamente il testo poetico, come qualsiasi altro tipo di testo, per capirne il significato e comprendere quindi ciò che l'autore ha voluto comunicare scrivendolo. La cosa può parere ovvia, ma questa operazione è fondamentale e richiede più attenzione e cura di quanto si possa immaginare. In un testo poetico, infatti, le parole non hanno soltanto il significato letterale che hanno negli altri testi, ma concentrano in sé un di più di significato che va al di là di quello letterale. In questo modo, le parole si arricchiscono di implicazioni soggettive, allusive ed emotive e spesso acquistano anche un significato figurato. Perciò, se vogliamo veramente capire il contenuto di un testo poetico, dobbiamo cogliere questi significati, decifrarli ed interpretarli. A questo scopo è utile saper parafrasare il componimento poetico, cioè farne "la versione in prosa", cosa che di solito purtroppo a scuola è insegnata malamente. Se invece è fatta bene, permette al lettore di capire (almeno in parte, perché credo sia impossibile conoscere alla perfezione un'anima espressa in parole) ciò che l'autore intendeva esprimere in quel momento.

2- L'autore
In genere è utile anche approfondire la conoscenza dell'autore del testo - il poeta. Le notizie relative alla sua vita, alle sue idee e al suo modo di concepire il mondo possono, infatti, fornire indicazioni importanti per meglio comprendere il testo. Ciò vale per tutti i tipi di testo, ma vale soprattutto per i testi poetici, perché in essi, più che negli altri, l'autore trasferisce le sue esperienze personali, i suoi stati d'animo e le sue emozioni.

3- La parafrasi

La parafrasi è la riscrittura (o la rielaborazione orale) di un testo in parole più semplici allo scopo di renderlo più comprensibile, senza però cambiarne né il contenuto né il significato. Per farlo bisogna:
* ordinare le parole all'interno delle frasi secondo una successione sintattica regolare: soggetto > predicato > complemento oggetto > complementi indiretti; * semplificare le costruzioni sintattiche troppo complesse, riordinando le proposizioni a partire dalla principale, chiarendo eventuali rapporti sintattici complicati; * sostituire le parole e le espressioni difficili (antiquate, rare, poetiche, specialistiche...) con parole ed espressioni della lingua comune; * spiegare, quando ci sono, le espressioni figurate (metafore, metonimie...). Così un'espressione come "capelli d'oro" diventa "capelli biondi e luminosi come l'oro" e un'espressione come "sei un Giuda" diventa "sei un traditore".
Osservate, in proposito, i due testi seguenti:
Testo
 Forse perché della fatal quiete tu sei l'immago a me sì cara vieni o Sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete tenebre e lunghe all'universo meni sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier sull'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.

Parafrasi
Forse, o sera, tu mi sei così cara perchè mi sembri il simbolo del riposo eterno che aspetta fatalmente tutti gli uomini. Tu arrivi sempre gradita e attesa e ti impadronisci dolcemente dei miei pensieri più segreti sia nella bella stagione, quando appari circondata dalle nuvole dell'estate e dai venti primaverili che portano il sereno, sia nella brutta stagione, quando dal cielo grigio porti con te sulla terra ombre cupe e cariche di tempesta. Tu mi fai pensare alla morte, che è la fine di tutto, e mentre io sono assorto in tale pensiero corre via più veloce questa epoca triste in cui vivo e insieme a essa vanno via gli affanni in mezzo ai quali essa si consuma con me; e mentre mi abbandono alla tua tranquillità, si placa l'animo inquieto che mi tormenta interiormente.
Il primo testo è una lirica composta nei primi anni dell'Ottocento da Ugo Foscolo (1778-1827), poeta eccellente, legato alla tradizione classica; presenta una lingua di registro decisamente letterario, una forma sintattica tipicamente poetica e contiene numerose immagini figurate. Il secondo testo, la parafrasi, è nata dalla trasposizione in prosa della lirica e si presenta come un testo assolutamente privo di valore espressivo, ma chiaro perché:
* presenta una struttura sintattica ordinata; * le parole e le espressioni "difficili" sono state saostituite da parole ed espressioni più semplici; così immago del v. 2 è stato sostituito con "simbolo", zeffiri sereni del v. 4 con "venti primaverili che portano il sereno", aere del v. 5 con "cielo", meni del v. 6 con "porti" et cetera; * tutte le immagini e tutti i passaggi troppo sintetici e oscuri sono stati spiegati per intero: così, l'espressione fatal quiete del v. 1 è stata tradotta con "il riposo eterno che aspetta fatalmente tutti gli uomini" e la stupenda espressione nulla eterno del v. 10 con l'insignificante e non certo esaustivo, ma chiaro "la morte che è la fine di tutto".

4- La comprensione del contenuto

Lo scopo ultimo della lettura preliminare del testo poetico è la comprensione del contenuto: l'individuazione del significato sia letterale sia figurato delle singole parole, la parafrasi e le notizie raccolte sull'autore dovrebbero permetterci di arrivare alla comprensione dei temi e dei motivi presenti nel testo e, quindi, alla comprensione del suo significato globale. Ma, attenzione: il significato di un testo poetico non può essere definito una volta per tutte e con assoluta precisione. Infatti, diversamente dagli altri tipi di testo che hanno un significato preciso, coincidente con i temi che trattano, il testo poetico è, per sua natura, polisemico, ha cioè più significati. Più esattamente, ogni componimento poetico ha un suo significato di base su cui tutti possono trovarsi d'accordo, ma, ogni lettore può trovarvi tanti altri significati, spesso diversissimi tra loro, a seconda della propria cultura e della propria sensibilità. Ricordo, a questo proposito, quando, studentessa universitaria, con altri studenti e il docente di Letteratura moderna e contemporanea incontrammo Eugenio Montale, nella sua casa a Roma, in occasione della pubblicazione di una nuova raccolta poetica, Satura, in cui alcuni testi erano per noi incomprensibili. Lo scopo dell'incontro era, fra l'altro, quello di chiedere delucidazioni direttamente alla fonte. Vedo, come fosse ieri, me stessa emozionata, seduta in un salotto un po' demodé, in un cerchio di sedie e lui, il grande vecchio seduto con noi, che ascolta, con la testa leggermente piegata verso destra, le nostre domande. A ciascuno chiede "Tu che ne pensi?" Riflette un attimo sulle risposte, le più strampalate e diverse che eravamo riusciti a mettere insieme e, mentre gli luccicano gli occhi dal divertimento di quell'insolito pomeriggio letterario, conclude ogni volta con le stesse parole "Potrebbe essere!" Sempre sul piano del significato, il contenuto di un testo poetico ha altre caratteristiche particolari che lo distinguono dagli altri testi: * ha un valore universale e assoluto: pur essendo legato a esperienze particolari e personali - le esperienze dell'autore - assurge a significati universali, validi per tutti; * rinnova di continuo il suo significato, cioè può coinvolgere sempre nuovi lettori in sempre nuove interpretazioni ed emozioni.
Così, lo stesso testo poeticodice sempre qualcosa a chi lo legge, un qualcosa che può essere diverso da lettore a lettore. Anzi, un componimento poetico è talmente ricco di significati che parla in modo diverso anche allo stesso lettore, a seconda del suo stato d'animo.
Dobbiamo quindi sempre tenere presente questa ricchezza di significati del testo poetico e nelle analisi del contenuto non dobbiamo mai fermarci alla prima impressione, ma cercare di cogliere tutti i significati del testo, domandandoci il perché di ogni affermazione e di ogni immagine e approfondendo ogni tema e ogni motivo.

(Prossima lezione: Oltre il contenuto: il linguaggio poetico)

Maila Meini

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