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Cenni biografici
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Sono nata il 13/01/1965 a Riesi, (CL) paesino dell’entroterra siciliano in cui vivo, ho compiuto vari studi conseguendo il Diploma di Flauto, la Maturità Magistrale e il Diploma di Specializzazione Polivalente. Sono docente di ruolo nella Scuola media su posto di Sostegno. Adoro leggere. Appena ho imparato a decifrare la scrittura è stata una passione divorante. Sarà difficile da credere ma il primo libro che ho letto è stato un saggio sulle civiltà Inca e Maya di circa 400 pagine e avevo solo otto anni!!! Da allora ho letto di tutto un po’, il mio momento-relax preferito è, appunto, sul divano, con un libro in mano. Sposata e madre di due figli, scrivo poesie da quando ero bambina, ma non mi sento una “poetessa” perché non seguo uno stile o una forma, mi considero piuttosto una “scrivana di pensieri ed emozioni”. Considero la poesia come una specie di “diario di bordo” in cui fissare ricordi, sensazioni, emozioni: apro semplicemente il cuore e l’anima e lascio fluire la loro voce. Da circa due anni pubblico le poesie sul mio blog “Miscellanea” e su RossoVenexiano. Alcune mie poesie sono state inserite nelle raccolte di RossoVenexiano “L’Attesa” e “L’ultimo natale” e in “Petali d’Oriente”. Recentemente ho avuto una selezione dall’editrice “Il Filo” per la partecipazione ad una raccolta. Di indole curiosa sono appassionata di musica, scienza, astronomia, ufologia, meccanica (seguo molto la Formula Uno). Mi piace cucinare, ricamare, “bricolare”, “decoupare”, adoro dipingere su vetro e scattare fotografie. Ho partecipato a diversi concorsi di RossoFoto ricevendo anche delle menzioni. Mi entusiasma tutto quello che riesce a sollecitare la mia voglia di imparare, senza alcuna preclusione; mi considero una specie di Peter Pan che ha ancora bisogno di crescere e di imparare. Odio qualsiasi tipo di violenza ed amo tutto ciò che è bellezza ed armonia. |
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Recensione
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In un’epoca dove la poesia spesso si perde in complicate metafore e labirinti di significati nascosti, la scrittura dell’autrice si distingue per chiarezza di forme e trasparente descrizione. Colpisce alla prima lettura l’estrema eleganza del verso che trascina quasi su un palcoscenico teatrale. La forma del monologo è prevalente e sorprende per il suo recitare come per esempio nel “Il Lampione”:
Spando la mia luce Molta attenzione è spesa nell’equilibrio delle parole e dei suoni, nello scandire i versi concatenandoli ad arte come con quel “dritta” dell’esempio che segue: Forse solo la mia tenacia Nella splendida “Assolo” troviamo questo verso: il cuore dice quello che la mente rifiuta e l’eco del cuore trova una presenza forte nei componimenti della nostra autrice. Fiorisce e fruttifica ne “Il Melograno”, si fa preghiera in “Non negarmi” e disperazione nei versi che ricordano la tragedia delle torri gemelle di New York. In “Se potessi…” lo troviamo tutt’uno con la natura attraverso le tante suggestioni che sembrano toccare profondamente l’animo della poetessa. Brezza d’estate, profumo d’autunno, gelo d’inverno colpiscono i sensi e rimandano ai versi de “Il mio mare”. Qui, in perfetto stile romantico, è forte l’aspirazione di poter cogliere quel mistero insito nell’esistenza, nell’universo percepito attraverso la natura e alla sua appartenenza. E' in questo mare Seguo emozioni librandomi nel vento, recita l’autrice in “Orizzonte” e, nella chiusa di questo componimento, ci lascia dei versi straordinari a testimonianza di un profondo sentimento poetico: Un universo miniaturizzato La sua bellezza Parole queste che scuotono e stupiscono nella loro splendida immagine evocativa della “bellezza” colta dalla lirica della poetessa in parole di rara efficacia e che lascio, in conclusione, alla vostra riflessione. Davide Ferrara
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New York, 11 Settembre 2001
Ho ancora negli occhi
Le due torri che fumano Come assurde ciminiere. E in un attimo, giù, Lungo la mia schiena colano, Il cuore rallenta i battiti, quando esseri innocenti Fine dell’uomo, e trionfo, Potrà Dio perdonare questo? Dio mio, mai più, |
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Assolo
Tintinna il cristallo nella mia mente
suona sempre un’unica nota stonata il cuore dice quello che la mente rifiuta come su binari ma l’urlo non risuona spenta è la voce ha bruciato le ali maledettamente un tremolio che pervade come pane raffermo sul ciglio della strada |
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Briciole di me
Brillò d'oscuro barlume
la vita mia, equilibrista io sono tra affanni e inganni che mi divorano. Così buia è la luce Abbandonarmi vorrei |
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Il melograno
Vorrei essere
Melograno d’estate Costellato di fiori vermigli Per lusingarti con sogni di passione Vorrei petali leggeri Vorrei essere Vorrei tenerti avvinto Vorrei essere Vorrei pungerti Vorrei essere Vorrei donarti totalmente |
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Il mio mare
E' in questo mare
che mi perdo e m'immergo cercando di raggiungere il senso dei giorni e di tutti i pensieri che come onde continuano ad infrangersi. Sento il tuo fluido salato scivolarmi intorno sfiora la mia pelle nuda come un dolcissimo amante. Libera galleggio sospesa mi lascio cullare il tuo profumo mi conforta il cuore gli occhi annegati d'azzurro nella mente nuove parole sussurrate dalla risacca che eternamente risuona. Dissolvermi vorrei come spuma confondermi tra le tue onde essere parte di te. Ma ritorno dolente alla terra dove consumo i miei giorni priva dell'essenza di te. |
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Il Lampione
Mi ergo, mi elevo,
solitaria al di sopra delle miserie umane oltre le mie pochezze oltre le mie paure… Spando la mia luce Dall’alto del mio Dei miei sogni Disgiunti Forse solo la mia tenacia |
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Non negarmi
Non negarmi amore mio
Il tocco gentile della tua mano forte Ad essa mi aggrappo come un naufrago Quando stringi la mia mano nella tua Non negarmi amore mio Se ne sfioro il dorso con il pollice Quando stringi la mia mano nella tua Non negarmi amore mio Quando stringi la mia mano nella tua Per tutto questo Non negarmi amore mio |
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Orizzonte
Lo sguardo viaggia
oltre l’orizzonte come il pensiero una vibrazione immobile Seguo emozioni lacrime di luce Un universo miniaturizzato La sua bellezza |
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Se potessi…
Potessi essere brezza d’estate
Farei contorno ai tuoi passi Potessi essere profumo d’autunno Potessi essere gelo d’inverno Potessi essere boccio di primavera Ma sono solo io Se stringi forte la mano |
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Sento l'Autunno
Elitre marroni
danzano all’autunno nell’aria sentore di fumo e di terra il canto si mesce sonnolenta bussa forte voglio corteccia intanto |
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-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autore di Rosso Venexiano: Maria Catena Sanfilippo [Mithrandir06]
-Recensione: Davide Ferrara
-Editing: Anna De Vivo [Ande]
-tutti i diritti riservati agli autori, vietato l'utilizzo e la riproduzione di testi e foto se non autorizzati per iscritto
Ventigennaioduemiladieci
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