Scritto da © Anonimo - Sab, 16/07/2011 - 18:24
Alto, erubescente,
il torpore eclissato del tuo sonno,
rosso presagio di vergogna
evanescente
al sangue dissolto in albe lontane,
o in occhi sognanti :
fiammeggiante metafora di terre
senza più risonanza.
Nel luminoso silenzio stellato
ibernata appari
tra dissolvenze d'aria.
Solo un cenno di luce
dalla serratura tra gl'istanti
persi e non ritrovati,
persi e non ritrovati,
in fiamme all'incrocio
dei venti.
dei venti.
Oltre quel foro
inquieto fra nubi frettolose,
ti so immobile,
un punto senza ombra
da cui ritornerai luna rossa
armata della tua pallida falce.
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