Il più bel libro da niente del mondo ( 1 ) | Lingua italiana | sid liscious | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Il più bel libro da niente del mondo ( 1 )

Prefazione

 

 

Sinceramente non era prevista una prefazione per questo libro.
Non la trovavo necessaria anzi... anzi in verità era mia ferma intenzione gettarlo lì in pasto al suo destino.
Ma... ma due parole di presentazione ci stanno invece.
E chiare, secche e precise.
Io volevo un testo d'autore, nel senso classico del termine e... ed un testo creativo.
E creativo non dal punto artistico o nel verso stilistico bensì... bensì creativo per gli argomenti trattati, per le filosofie introdotte e per lo spirito che lo pervade.
Inutile infatti, dal mio punto di vista, inventare storie incredibili da trasformare in film e vergarle con forma sublime.
Inutile in quanto per me la scrittura e la lettura non sono momenti di svago.
No proprio.
Sono momenti di studio piuttosto e... e d'apertura mentale e di mettere in gioco veramente le convinzioni, i pareri, le fedi e gli amori di... di tutto quello che ha preceduto le pagine che ho scelto di scorrere.
E ciò sinceramente era da una vita che a me non succedeva e dunque... dunque mi sono arrangiato da solo ed usando metafore apposta inconsuete.
E ci sono riuscito o no non si sa mentre... mentre al contrario
quello che si sa è che... che queste sono al momento le mie massime possibilità in merito.

 

 

Antefatto

 

 

Mai praticato in vita mia una cosa tanto per fare o per vedere, ma sempre e solamente per sapere.
Sapere cosa avrei potuto trarre dalle esperienze oltre il bieco trascorrere del tempo.
Più in là dell'essere già convinto dentro.

 

 

Il testo

 

 

Mi verrebbe tutto meno difficile se anche voi un minimo, tipo almeno per sentito dire intendo, foste introdotti al Tufiro.
Ed invece questa vostra piccola grave e greve mancanza mi costringe a cominciare dall'inizio.
Dall'impraticabile libro dell'etereità quindi, peraltro recuperato furtivamente all'interno della grande quercia vuota.
Quello che, seppure "animato" con stile un tantino casual, si ritrova incredibilmente sempre perfettamente aggiornato e su qualsiasi argomento possibile ed impossibile, a voler essere precisi e puntuali.
Per inoltrarvi dunque comincerò attingendo da lì allo scopo, come detto, d'introdurvi, fra < e >, un protagonista di queste pagine, che l'altro sono io, cioè appunto...
Il Tufiro.
<Le cronache dicono solamente che s'è presentato di notte, assieme al quarto di luna ed all'una ed un quarto precise ed all'età di quaranta quindici anni.
Niente mamme, niente papà e nessuna data ufficiale.
Non si può sapere perciò quali congiunzioni astrali lo sbandarono sulla terra, bensì ora è praticamente sicuro che i suoi bio/ritmi rimasero esterefatti per i primi trenta o quarant'anni.
E questo a causa del tremendo impatto fisico e morale naturalmente.
E comunque nonostante l'originalità nel modo di nascere, o forse proprio per quello, si rese conto fin da subito di non essere un uomo.
Per un po' allora pensò d'essere un animale, però alla fine dovette arrendersi al fatto di non sentirsi assolutamente pianta.
E difatti una sua descrizione figurativa risulta improbabile.
Ovvio lui lo stesso presenta una massa.
Sì.
Ma confusa, dilatata ed impalpabile dato che, ad esempio, usa girovagare deformandosi piatto o disegnandosi sulle forme circostanti.
E questo in quanto lascia volentieri che sia la sua ombra a camminare eretta sulla via.
E qualcosa di metafisico lo tiene anche sicuramente insieme, cionondimeno i suoi organi si scambiano spesso le posizioni.
So, per dire, che gli è capitato d'avere le mani nel bosco, che solleticavano una betulla, mentre lui disegnava con il ginocchio nel prato.
Che quando il suo cuore prende il posto della testa è possibilissimo si rilassi e... e che è molto meglio non contrariarlo se calpesta il suo sesso>.
Non male finora il profilo sfilato azzarderei.
Un ufo, una creatura da fiabe, un elfo incrociato con un drago e chi lo sa?.
<S'è stabilito fin da giovane, ammesso lo sia stato, dentro le foreste degli alti piani.
Al che purtroppo ed in aggiunta al resto, venne inoltre sconvolto terribilmente, il "primo" sabato, dall'invasione dei turisti padovani.
Da molto poi sentiva una gran fame, dato che non sapeva cosa mangiare, visto non sembrava possedere una pancia, anche se vi fu un magico ed improvviso miglioramento della situazione allorché capì come svuotare le loro teste, decisamente troppo piene>.
Che almeno una cosa gli andasse per il verso giusto perbacco.
<Non si ricorda abbia mai avuto modo di ridere sguaiato.
Sembra su consiglio di un avo francese.
Ed udite udite possiede un cervello, disgraziatamente però ignaro di qualsiasi intelligenza codificata, di modo che qualche difetto lo affligge fatale.
Non ammette nessun rispetto per la matematica.
Per lui, pari hanno egregiamente dimostrato i benemeriti genitori di noi tutti, uno più uno fa ancora uno, ergo ha un po' di problemi con la maggioranza.
Se vi capita d'incontrarlo pertanto su con le orecchie e non temete.
Non vi ferirà né spaventerà.
Tenete solo bene a mente che "normalmente" non vi dirà niente.
Che non si demotiva facilmente e che quando la sua presenza lo disturba sparisce.
Sembrerà assurdo ma a lui il mondo andava bene pure prima d'incontrarvi ed a ciò serve fare riferimento nel confrontarsi con lui.
Solamente in codesto caso infatti, se di vostro lo sorprenderete ed una volta addentrato il suo stile, avrete modo di valutarne l'immane capienza.
P.s.
È famoso per i che, ma, però, allora, così, invece, poi, pure, infatti ed i puntini puntini puntini che caratterizzano il suo linguaggio e la sua parola segreta è riuscitevi>.

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