Scritto da © ariele57 - Lun, 05/04/2010 - 20:34
sul retro del palco per proteggere lo scrigno.
pin ,con lieve coscienza
osservo
che per quanti passi
uno pensi di fare
si trova sempre
nel mezzo di un percorso.
il presente è perno centrale
che viene trascinato
da una visione futura
che apre cauta le sue porte.
fa scoprire le sue forme,
a spizzichi,
come bocconi
di un cibo morsicato
ma che ancora triti
per conoscerne il gusto.
ma vengo al contempo sospinto
dal vento passato,
che è fiero
di avere avuto
ferree orme.
ma cammina ormai
sopra il tempo con aghi consunti
che ne lacerano i ricordi.
ed il sentiero si snoda
e non capisci, a fondo,
se sei tu che lo scegli
ad istinto
o qualcuno ti ha già dato prefisso,coordinate e mete.
ma, intravedo
un piccolo avallo
nascosto sotto la gran massa
che trova la forza
di venire alla luce.
allora ,pur padrone di eterno dubbio
vado alla fonte del movimento
e penso:"fu Ercole che nascose
sulla conca
lo scrigno d'Ippocrate,
che rabbrividì svelandosi
solo al tatto
di mani esperte.
pin ,con lieve coscienza
osservo
che per quanti passi
uno pensi di fare
si trova sempre
nel mezzo di un percorso.
il presente è perno centrale
che viene trascinato
da una visione futura
che apre cauta le sue porte.
fa scoprire le sue forme,
a spizzichi,
come bocconi
di un cibo morsicato
ma che ancora triti
per conoscerne il gusto.
ma vengo al contempo sospinto
dal vento passato,
che è fiero
di avere avuto
ferree orme.
ma cammina ormai
sopra il tempo con aghi consunti
che ne lacerano i ricordi.
ed il sentiero si snoda
e non capisci, a fondo,
se sei tu che lo scegli
ad istinto
o qualcuno ti ha già dato prefisso,coordinate e mete.
ma, intravedo
un piccolo avallo
nascosto sotto la gran massa
che trova la forza
di venire alla luce.
allora ,pur padrone di eterno dubbio
vado alla fonte del movimento
e penso:"fu Ercole che nascose
sulla conca
lo scrigno d'Ippocrate,
che rabbrividì svelandosi
solo al tatto
di mani esperte.
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