Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 22/10/2014 - 04:56
Da nonna era bello pacioccare la polpa
della Merlot
che ombreggiava le galline
e i maiali infognati di bucce ed avanzi
un tanfo di mosche ed escrementi
tra ciclamini ed anatre
era bello lanciare il mais
a cannone
e centrare con sassi gli alveari
gli odori della cantina
di terra battuta
apoteosi di umidi insaccati e caseina
la polvere le zanzare
le rane disossate
la grappa col caffè alla mattina
e i dio can e i va’ in mona
litanie di sudore e polluzione
i falò sulla riva
le cose vecchie e le giovani vergini
impalate sempre prima dell’altare
era acre e mellifluo
di muffe e spuma antica
il legno che ospitava
allegre gemme rosse
alacre la vita i pianti
gli incapricciati screzi
e gli occhi sprofondati nelle cosce delle zie.
della Merlot
che ombreggiava le galline
e i maiali infognati di bucce ed avanzi
un tanfo di mosche ed escrementi
tra ciclamini ed anatre
era bello lanciare il mais
a cannone
e centrare con sassi gli alveari
gli odori della cantina
di terra battuta
apoteosi di umidi insaccati e caseina
la polvere le zanzare
le rane disossate
la grappa col caffè alla mattina
e i dio can e i va’ in mona
litanie di sudore e polluzione
i falò sulla riva
le cose vecchie e le giovani vergini
impalate sempre prima dell’altare
era acre e mellifluo
di muffe e spuma antica
il legno che ospitava
allegre gemme rosse
alacre la vita i pianti
gli incapricciati screzi
e gli occhi sprofondati nelle cosce delle zie.
(dalla raccolta "Rottami d'oro", Venezia, Ass. Cult. Rosso Venexiano - Ilmiolibro.it, 2012, p.10)
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