Verderaro

 

A fiutare bene l'odore che spargi, non mi accorgo  del muovere che incombe, delle striature oleose che un verderaro nasconde, né degli specchi infedeli.
 
Lì, dove il puzzo di pesce tradisce il cantico del mare, ho trovato ciocche di alghe e chiglie abbandonate...attracco per pescose menti.
 
Anche l'onda si ripete senza la tregua del remo: 'i secondi necessari alla rete per la pesca sono momenti d'intimità, d'incoscienza e gesti secchi per le mani!'. 
 
E lo vedono tutti che ti infrangi su una folla di umori, che sei granata fragile sotto strati d'azzurro. Ma neanche uno che si accorga della mancanza di sale, del bisogno che ha l'abbocco dell'aria, dell'ora di attesa prima che la testa stacchi. Sarà per le veverè chiuse dal freddo, saranno quei tratti di gelo all'altamarea...ma ti vedo messa da parte: là dove la lingua resta molle, e il bere è mero dondolio di furia per occhi.