pasta e fagioli

 

nelle vicinanze, luoghi

non so se di festa
non passo, non gua(r)do
ma sento travasare un poco di luce
in pozzi anniottanta
/un po' intimi un po' religiosi
spesso fatti di falsi ricordi/

 

l'odore della pelle 
mente su tutto
maschera gli umori
fotte gli avversari
-uno spruzzo di profumo et voilá, la domenica é servita, santificata-

 

dicembre, una volta, 
cantava sul cielo dei piccoli
ma la voce, oggi
bassa e indifesa
non aspetta grandi risposte

 

Accorda l'alito al vetro
solfeggia da un buco la brevitá di un 'oh'
e scodinzola a vuoto 
su paste e fagioli

 

 

** IX.XII. MMXIV