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La nascita di Gesù

tratto dal mio libro L'altra bibbia
 
...E poi racconta ancora il testamento:
appena ricevuto il sacramento
li aspettavano per il censimento.
E fu così che, svelti come il vento
partirono veloci e con successo
arrivaron sul posto il giorno appresso.
 
Finché arrivati, poi andò a finire
che andavano bussare ad ogni porta.
Sta scritto che nemmeno una volta
Le offrissero un posto pe’ dormire.
E lì Maria -che si era proprio rotta-
disse a Giuseppe : -Andiamo in quella grotta.
 
Trova una mucca e pure un asinello;
piglia la paglia e approntami un giaciglio
perché tra poco nascerà il figlio
che ci darà il Signore.- Allora quello
incominciò il lavoro lesto lesto
facendo quello che le aveva chiesto.
 
E nella grotta, quella stessa notte
sopra la paglia della mangiatoia
col cuore che scoppiava dalla gioia
-dato che leacque si erano già rotte-
nasceva il Pupo santo, mentre intanto
la gioia mescolava il riso al pianto.
 
E ecco che si sparse la novella 
che arrivò fino nel lontano oriente
da dove i tre Magi prontamente
partirono guidati da una “stella”,
la quale -pare- le insegnò la via
che li avrebbe condotti dal Messia.
 
Così arivarono a Gerusalemme
stanchi e con le bisacce quasi vuote.
Si presentarono dal grande Erode
il quale li ha mandati a Bethlemme
poiché richiedevano quei tre:
dove stasse di casa il loro Re.
 
Ma Erode, già sapeva che era nato
il Re dei giudei, insomma, il Messia.
Era distrutto dalla gelosia
temeva di essere soppiantato.
Ma, non sapendo dove di preciso
Lui si trovasse, allor con un sorriso
 
lui disse ai Magi: -Andate e riverite
quello che dite sarà il vostro Re.
Ma dopo ritornate qua da me
e dove sta poi me lo riferite
perché voglio andarci pur’io a vederlo.
Dicono che sia proprio tanto bello.-
 
Ma quel puzzone già rimuginava
dentro di sé l’idea di trucidarlo.
E non avendo il modo di trovarlo
con quei Re Magi si concretizzava
il sogno suo. Ossia, che di Gesù
tra poco non se ne parlasse più.
 
Ma i Magi sospettaron quella fiera.
Lasciata la città, fuori la cinta
la stella li aspettava lì, distinta
alta nel cielo della bella sera
e a passo d’uomo e lustra come gemme
li accompagnò dal Cristo a betlemme.
 
E lì, al cospetto di quel pupo santo
i Magi si abbassaron ginocchioni
lo adorarono, le offersero i doni
restando lì rapiti dall’incanto
che poi fu rotto, perché appena giorno
ripresero la strada del ritorno.
 
Però, non tornarono da Re Erode
andarono in tutt’altra direzione
tanto che Erode perse l’occasione
di trucidar Gesù. Ma quella frode
spinse quell’assassino a un altra azione:
lui comandò che in tutta la regione
 
i maschietti dai due anni in giù
fossero ammazzati dai soldati
così una volta tutti trucidati
sarebbe morto pure quel Gesù.
Insomma, mise in moto quel congegno
che a sentir lui le conservava il regno...

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