Scritto da © live4free - Dom, 04/06/2017 - 20:23
I ceri che accendo non consumano la mia malinconia
_quel male di vivere che avvelena_
La stretta alla bocca dello stomaco mi provoca la nausea
_quella di se stessi_
Credevo d'esser nata per la gloria
invece non faccio che ingoiare la mia dignità
Lancio occhiate d'odio allo specchio;
da ogni ruga trasuda la mia infelicità
gli occhi spenti, pronti a riempirsi di salata tristezza
Odio, odio guardare ciò che voglio nascondere!
Che la viltà ormai è la mia compagna di vita;
mi assiste nel mio intimo annientarmi
_giorno dopo giorno_
cancellando pezzi della mia essenza
nell'inutile tentativo di assecondare quotidiane follie.
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