L'intimo abbandono | Poesia | Giuseppina Iannello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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L'intimo abbandono

parla il Santo Pio da Pietrelcina
 
Tra gli uomini di fede,
solo Antonio,
seppe del mio abbandono
e, nel dolore, seppe venirmi
incontro.
“Padre, non vi stupite se
vi parlo da uomo a uomo;
ho inteso il vostro pianto...
Andiamo a casa,
fate coraggio.
 
Lungo il tragitto,
non udii parole
che non fossero un sibilo.
 
Ero sul punto
di lasciar la terra,
ma mi fermò il suo pianto,
come un'eco che riporta
altri pianti.
 
Padre...
(Non dubitate)
fatevi coraggio.
Vi porto a casa.”
Mi avvolse in una coltre.
 
Lungo il tragitto,
per il suo dolore,
mi feci forza.
 
La lacrima era
lì, lì per scadere
e dare il via
a quegli ultimi pensieri...
“Padre, vi voglio bene;
e non permetterò
che vi si oltraggi.”
 
 
* La voce parlante è quella del Santo Pio da Pietrelcina, che dedica i versi ad Antonio Pandiscia, l'umile avvocato dei “Fatti Vostri”.
Il Santo ebbe un grande dolore nello scoprire che erano state realizzate delle magliette con impressa l'impronta del suo sangue. Delle magliette, inoltre, si era fatto un assurdo, e senza dubbio, illecito commercio. Il Santo fece la scoperta nel giorno della Pentecoste del 1959. Fu così addolorato ed impressionato, da avere un mancamento; il giovane Antonio lo soccorreva e, adagiatolo su una coperta, lo conduceva nella propria casa. Durante il tragitto Antonio, addolorato, cercò vanamente di trattenere le proprie lacrime. “Padre vi voglio bene; fatevi coraggio.”

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