Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 29/06/2018 - 10:03
Di solito,
quando vengono le parole,
si usa fare un fuoco
denso di significati e associazioni,
un boom simbolico.
Le parole perlustrano il silenzio
e catalizzano senso.
Ti fanno dire "ecco,
è questo, quello che io vivo!"
Ma la vita quotidiana
è un'immensa distesa
di spreco di tempo.
Una vana rincorsa
alla medicina
che conduca fuori
dall'antro della noia.
La vita quotidiana
è il pattume, la composta
in cui non ci vogliamo
avvoltolare.
È il registratore
della frequenza sismica
con cui ci separiamo
dalla morte.
La vita quotidiana
è un ripetuto fallimento
dei nostri ideali di volo.
Una graticola di utopie.
quando vengono le parole,
si usa fare un fuoco
denso di significati e associazioni,
un boom simbolico.
Le parole perlustrano il silenzio
e catalizzano senso.
Ti fanno dire "ecco,
è questo, quello che io vivo!"
Ma la vita quotidiana
è un'immensa distesa
di spreco di tempo.
Una vana rincorsa
alla medicina
che conduca fuori
dall'antro della noia.
La vita quotidiana
è il pattume, la composta
in cui non ci vogliamo
avvoltolare.
È il registratore
della frequenza sismica
con cui ci separiamo
dalla morte.
La vita quotidiana
è un ripetuto fallimento
dei nostri ideali di volo.
Una graticola di utopie.
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