Scritto da © ferdinandocelinio - Dom, 21/04/2019 - 10:08
Questa memoria che si accovaccia sulle ginocchia
come un gomitolo di pretenzioni
è una sommessa voce di bimbo
che spinge il ricordo a fuoriuscire dal seme,
la vanità a farsi oggetto saggio;
e io offro alla festa la mia ribellione
quando penso al mutamento che s’alza,
respira e si trascina nei deserti.
Vorrei potervela offrire la mia metamorfosi,
il fuoriuscire dai pori dei peli e ancora
i primi grigiori, lo sperma e la secchezza.
È tutto un mondo interiore
in viaggio, come su tappeti concentrici,
o su crateri, fino a non fermarsi.
*
Un dolore peregrino, muto,
nella camminata mattutina lungo le spiagge di Sant’Agata,
i pescatori che imboccano le reti pronti per la prossima calata,
e poi nessuno,
solo un vento sussurrato che sembra dire:
“Ascolta. È il mare”.
Bisogna immestierirsi nelle faccende della memoria,
farsi abili nel comprendere la voce sommessa del Tempo
che come una gatta furtiva
fugge via, dagli zigomi della Storia,
sino ad aprire una porta.
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