Scritto da © ferdinandocelinio - Mer, 03/07/2019 - 20:09
Osservo la scintilla dal porto
di una nave che va oltre il
lo spazio consentito dal verbo.
Mi nutro dell'aria chiara del pomeriggio-
ingoio il sole-
come smarrito dentro un violino che suona
io per un istante non sono più schiavo di me.
Tutto brilla,
tutto esulta nella sua bellezza esteriore,
in me torna un'allegria oramai dimenticata,
una gioia pacata. E dolce.
Sento anche le altre stelle,
quelle nascoste dietro la chioma dell'universo,
ribadire il loro entusiasmo verso questa giornata antica.
Ecco la felicità,
che si dispiega come la coda di un pavone dalle penne d'oro,
lungo la autostrada del Tempo.
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