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Haiku

 
 
silenzio vivo
il bianco freddo trema
un gufo vola

Altrove

Quando l'anima
mandata altrove per amore
accenna a ritornare
importuna e prepotente
sembra aver smarrito il suo posto originale.
Era leggerezza
la sua assenza.
E' acuta sofferenza
il suo ritorno.
Perciò sta nel limbo
per un poco
ed è avvilita, a tratti persa
in definitiva mutata.
E' fatica accettarla
di nuovo in sé
farsi ancora casa sua.

Met(à)a del poeta

sente male
coglie pene diverse
provenire d'oltre la siepe
percepisce il pianto d'altri
nel vento venire e di lontano
rivestitolo d'ansia col dolore
lo versa dalla proprie ciglia
ne verga mesto un lamento
al passare di amori tremori
frementi passioni fortunate
oppur contrasti ardenti
delle mani sbiancate
sfiorare fianchi
gode lui pure
scrive
echi
 

rinascita

G.Klimt - Veritas
 
 
Stipo
sottopelle
odori colori  pene
e mi riempio
allargando le maglie del tempo
Sono gravida di luce.
L' esplosione
avrà odore soave di vita
 
 
 

Rimani mio sogno

 
E giorno nuovo è venuto ancora.
Come la neve caduta a fiocchi
ha dato vita a spettacolo silente ed inusitato
della città eterna, dormiente … oh antica signora …
così nella mente mia i tuoi occhi
sanno di nuovo, di fresco … di diverso dal passato.
 
E quella neve, complice d’irruente pensiero,
a deificare il nome tuo come unica musa,
concreta certezza di onirica realtà …
Contro la ragione, a percorrere il sentiero
per districare la verità confusa …
ad appagare quel che resta d’insensata vanità.
 
Romantica neve, anche tu ingannatrice:
più nulla rimane del nome a me caro!
Sgomento, paura, che a dir non mi vergogno,
di sprecare il ricordo di quel giorno felice
come in tempesta il chiarore di un faro;
non ti perderò: rimani nel tempo, rimani mio sogno.  

La signora del banco di pesce

Per tutte le volte
che ho spento le luci,
sulle strade del paese
per tutte le volte che
un prete mi ha detto
che era ora d'andare.

Ora davanti a questo bancone
guardo gli occhi della donna di Pisa
con i capelli lunghi e lisci
con il suo sorriso fatto di miele.

Per tutte le volte
che mi hanno colpito alle spalle
per tutte le volte che ho tradito
o venduto il mio nome.

Lei, ha le mani
in quelle dei suoi figli
e somiglia a un quadro
di un pittore di strada,
ma forse
forse mi ricorda qualcuna.

Per tutte le volte
che ho cambiato un destino
per tutte le volte
che una donna mi ha detto
ti amo.

La signora del banco di pesce
mi guarda
e capisce che tutte le luci
del supermercato
sono solo illusione del paradiso
e una lacrima oscura
copre quello che illude
per me
non ci sono altre ore
dopo la notte.

La bianca città

 gonfia di silenzio galleggio in superficie
cedendo - ah sì cedendo
al fascino ingannevole dell'allitterazione
....

Su

                                                                           su
                                                                         nel
                                                                     cielo
                                                                  colgo
                                                               nuvole
                                                         colorando
                                                       ogni sogno
                                                   delle vicende
                                               oramai passate

Haiku

la neve fiocca
il sole poi la scioglie
perle di luce

Esisto

M'accompagna la paura
di non riuscire a stare
mani nelle mani
senza far nulla.
Costretta a pensare
orfana dell'alienazione del fare
scoprire d'esser di vuoto
qua e là occupato di materia.
Altro non c'è di me
nel mondo
se non qualche parola
una manciata di molecole
una qualche convinzione d'esistere.
 

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