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Brividi

Brividi lungo la schiena
mi sfiori con le tue mani
dolci sulla mia pelle
delicate sul mio viso
pungente profumo d’erba
e di pioggia
corriamo in cerca di riparo
e d’amore

Andar per mare

Crociera (2002)
 
Come nave di stecchi
piegandomi in sette
sono entrato nella bottiglia
della mia vita. Ho rizzato
alberi pennoni e salde sartie
cime ai gavitelli tese le vele
inamidandole
surrogato di vento.
Bronzee bocche alle fiancate
il nome a poppa a caratteri d'oro
su ceppi in legno color azzurro
prendo il mare finto verso nulla.
Alla barra sul ponte
l'odore di colla e vernice
riempie l'aria stagnante chiusa
con gli occhi vitrei della polena
guardo sicuro il mondo
in trasparenza.
 
 
 
Ri­_crociera (2008).
 
Quando ho infranto
la bottiglia barriera
trasparente teca prigione
e io nave dal fasciame
di fiammiferi spenti
ho preso largo il mare
l'ancora dei miei pesi vivi ancora
ho mollato in porti e fondachi
dove ho lasciato più che preso.
E lì, negli angiporti, ho cercato
tra l'anima e la carne
penetrare tra le cosce la vita
che mai l'avevo avuta. 

Sogno d'estate

Scorsi per caso riflessa nel rigagnolo
la luce argentea della Luna
che rischiarava l'acqua.
Preso d'incanto L'ammirai per ore
desiderando infine di morirLe accanto.
D'un tratto Lei s'accorse dei miei occhi
e con modestia scomparve nella notte.
Chiamai me stesso folle addirittura
ché nessun uomo può bramare tanto,
la Luna ne fui certo in quell'istante
al Cielo apparteneva e a Lui soltanto.
Ma quando fui per volgere lo sguardo
udii una voce dolce che era un canto:
" Sono la Luna
-disse-
portami con te"
e il Cielo ci abbracciò sotto il suo manto.

Inquietudine

Non so cosa pensasse il fiume gelido
mentre furente si legava al mare
né chi tra le acque buie dell'inverno
avesse perso l'amore di una vita.
So solo dei tuoi occhi color sabbia
socchiusi dolcemente al primo lampo d'alba
e che mi manca un bacio quello lo so
tanto da rimanere ucciso dal rimpianto.
Non so spiegare e il tempo non rallenta
va via veloce come le correnti
lasciavo andare tutto e tutto è fermo
tra le ingannevoli lusinghe di un istante.
Vorrei non veder scendere la notte
ché il sonno mi è nemico.

Istantanea

 Giselle
anima rosso sangue
d'agosto sento freddo.
 Ti chiamo senza sosta
e mi confondo
tra i passi tumultuosi
di mille anime sole.
 Ma tu sei
disperatamente
altrove.

il futuro ha mani bellissime

 

Il futuro ha mani bellissime
 
Sento quasi le tue dita
schiudermi i capelli
Sono nuvole arruffate
assetate di quella pioggia
che, da sempre, battezza il mondo
 
Non ti dirò mai
di fermarti prima del piacere
sarebbe come sfrattare
l'amore dalle mie labbra

 

Thinking, and dreaming

Bianche ali rasentano lievi festoni d'autunno
lunghe ombre s'inchinano al sole ramingo e lontano
nelle botti il vino ricorda calore e passione
ribollendo d'indomita brama di calici e gole
 
Aspettare è un malessere lieve
è una scusa polposa per chi vive di sogni
una fetta di torta prima di addormentarsi
per quietare i fantasmi e domare le ore
 
L'appetito dei sensi cerca nuovi sapori
in quei fianchi che nuovi non sono
ripercorro i sentieri della pelle tua
come lieto viandante alle fiere di maggio
 
Ti riscopro dispersa e indolente falena
nelle tiepide ombre d'assetato meriggio
i tuo piedi disegnano il sussurro del mare
mentre fonde il respiro nel crogiolo dei sogni
 
C'è più tempo per gustare l'assenza
per dipingere il vuoto con affreschi di viaggi
condividere attimi puri come cristallo
risonante di forza solinga e tagliente realtà
 
Potrai dire senz'altro che un albero nudo è un pò morto
ma in reltà sai che nessuna veste s'adatta all'amore
e quei graffi nel cielo non son cicatrici di rabbia
ma canzoni sciamane che il vento
 
ti riporterà.

Da una musica

 
 
La luna chiarissima, è alta nel cielo quasi nero.
Un gran fuoco, al centro della radura, illumina e brucia il volto degli astanti.
Una musica monotona, una nenia senza parole suonata senza cuore da una chitarra senza suonatore, appesantisce un'atmosfera senza vita.
Che baccano; che silenzio.
I volti appena distinguibili, rispecchiano lo spirito della melodia, praticamente assente.
Qualcuno rosicchia stancamente da un osso, un ultimo improbabile pezzetto di carne.
Qualcuno consuma lentamente l'ennesima sigaretta e una birra ormai non più fresca.
Qualcuno spossato per il duro lavoro è già riverso sul terreno, avvolto in una vecchia coperta
in attesa di un profondo sonno ristoratore.
Alcune coppie di occhi guardano, assenti e persi, le fiamme evanescenti, e ne riflettono i guizzi di luce. Sono puntati nel vuoto, forse scrutano l'infinito, forse dormono già.
Ma due no!
Due si cercano. Si scrutano. Brillano di luce propria. Si interrogano.
Raggiungono l'intesa.
Pedro si alza, Maria lo segue, spariscono dopo pochi metri dentro il buio della foresta.
La nenia senza parole, continua.
                                  
                          Stefano Franco Sardi
 
 
 

Ti Amo

 

È tanto che non ti scrivo e non voglio perdere quella che non è abitudine ma puro bisogno! T’immagino sempre come desidero. Ti sento stringerti forte tra le mie braccia e sai con quanta delicatezza e leggerezza. E così sarei anche in quel giorno che al momento è solo in cielo! Potesse quel vento del mistero che non ha nome unirci come due luci di stelle che non perdono mai il loro bagliore se riflesse l’una nell’altra. Com’è tenue il mio pensiero, quasi mi addormenta ripensando al tepore della tua morbida pelle e quasi svengo al rifugiarmi sotto il tuo corpo dolce divino. Sollevo la mia mano con la potenza che sento nel cuore e ti raggiungo incurante della distanza assassina che ci divide. Giunge così una mia carezza sul tuo bellissimo viso, su quegli occhi di luna e su quelle labbra dal sorriso di sole. La dissonanza non abita nel tuo corpo, sento, vedo e percepisco ancora nel mio incancellabile ricordo, il suo canto eterno e suadente, liberatorio e seducente, esteso e latore d’infinita gioia. Il suo gusto è ancora presente nel palato dell’anima, nessun motivo ha mai variato quel sapore che mi ha nutrito e che mi nutre ancora: vivo per suo sostegno, vivo per sua vita in me! Che questo mio amore possa esserti da guida e cancellare le innumerevoli ombre e l’insidioso buio e l’insulto perenne all’agguato, cacciare ogni sofferenza dall’uscio del tuo cuore, bruciare tutta l’erba orticante prima ancora che dalla terra germogli, ridarti l’amore pari all’amore che in me per te solo io sento.

Lungomare D'Italia

Correvamo sulla spiaggia
gelati alla mano
con il cuore in sobbalzo
estati d'amore
frisbee che tradiscono
traiettorie sibilando
tornano tra le mani
e ri-tradiscono ancora
la via del vento.
Le viole che all'alba
spuntano per le strade
della marina, si placano
al Grecale che smuove l'umido
salmastro aleggiante al naso.
Torpore che acuisce la piega
e l'altro veniva avanti pensando.
Il mare dei sogni, si apriva
come d'incanto, le vele serravano
sui fianchi della brezza tirata
isole i nostri teli immersi
in un mare di sabbia bagnata.

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