Scritto da © Mariagrazia Tum... - Dom, 12/11/2017 - 17:38
era dolce il nostro parlarsi,
e il nostro perdersi tra distanza non colmabili;
abbiamo disteso pagine fiorite
ai nostri piedi,
e ai nostri occhi increduli,
puerperi come un amore lontano e distantissimo.
Ora, che un vento cattivo ti ha portato via,
posso solo contare le ferite,
e la musica lenta,
e il dolore alla porta,
e il sangue nel cuore,
che ogni volta che ne bevo,
è come morirne,
ogni giorno di più.
E non c'è miseria
più grande
di questo petto gonfio
di te,
quando tu non ci sei.