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X agosto

Era la sera che prelude al giorno di San Lorenzo: in via Pusterla una strada di campagna che portava alla località di San Mauro veniva compiuto un efferato crimine: Ruggero Pascoli, veniva assassinato, con un colpo di arma da fuoco dai sicari di Gianvito Cacciaguerra. Le stelle piangono su tutti i crimini commessi e su quelli in atto.
Ci sono due silenzi: uno che uccide, l'altro che fa sentire la sua voce.
"...oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!"
 
 
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
 
di Giovanni Pascoli
 

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