Lettera a Maria34- Due-

Cara Maria,
lo so! sproloquio! ma se una cosa mi ispira, ... mi ispira.
Conosco l'abbondante grazia che egoisticamente presi quando m'arrogai il diritto di ficcar tante parole nel tuo racconto; ma l'ispirazione, cara Maria, è il succo di una vita che si concentra tutto in un bicchier di vino, destinato a deliziare lo palato in un sol boccone. Allora,"Cin Cin, Maria!" alla tua salute, un nuovo racconto.

#############################

Qual Nobil Donna ( oh Maria!)

quei versi dell'uno o dell'altro

               amando

al profano lettor con dolci cure poni,

e per nostra virtude or lieta mesci

quel che la tua veloce penna

               apprese,

affinchè gloria al sol non sciolga

             la favola bella

che nel ciel risuona chiara in gola

           sul tuo lieto canto,

la vanità s'accende guidando ragion

     che al lieto giorno attendi.

 

Porgo l'orecchio al lieto evento

che a parlar prese di fama il volgo,

per ammetter gloria, di gemma ornata,

alla felice eloquenza, che in merito cadde

                    a colei

         che il dolce fil dispose

a raccoglier vanto di un sì bel canto.

 

********

Alvanicchio
Girolamo Savonarola