il sogno di vivere | Prosa e racconti | amun di ritorno | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

il sogno di vivere

Spunta il sole, effluvio d'Amore, bacia la Terra 
Fascio di luce, cinema s'intuisce, inizia il film
 
 
IL FORNAIO
Pareti piastrellate di bianco, 20 x 20. Un fischio a riprodurre il motivo di una canzone: " Famm chell che vuoi, indifferentemente". Una pala a caccia di oro nel forno che riluce. Un uomo chino sforna il compimento del lavoro di tutta una notte e pone nelle ceste. La pala a posto, nella guida, si scrolla di dosso il grosso della "cipria". -La lista è nello scaffale- dice al garzone, poi la mano in tasca ad estrarre il telefonino e: -Buongiorno, fiore di campo, è ora di svegliare i germogli e di mandarli a scuola-.
IL GARZONE
Avrebbe voluto fare un altro lavoro, innanzitutto finire gli studi ma le cose sono precipitate. Un amplesso non protetto e la ragazza è rimasta in cinta. Poi, il primo lavoro che capita e il miracolo della vita diventa un incubo alimentato dalla frustrazione. Carica il furgone e parte: la città sbadiglia. Si ferma al rosso di un semaforo, riparte dopo il colpo di clacson. Il matrimonio, la banca, il mutuo, la cameretta, la culla: questi i pensieri che gli frullano in testa. Arresta il furgone davanti ad un discount e scende per la consegna.
LA BANCONISTA
Bella in viso, un pò cicciottella, un accumulo di simpatia, posatezza e gentilezza. Firma la ricevuta e si appresta a distribuire il pane negli scaffali. Un lavoro che le piace, per ora dipendente, ma il suo sogno è di mettersi in proprio. Le piace il contatto con la gente, conoscerla e servirla. Non si scompone a chi lo vuole cotto, chi non tanto, chi alto, chi basso, chi "com'è". Le ceste vuote nello sgabuzzino, un colpo di panno sul banco ed è tutto pronto. -Buon dì-
-Buon dì, lei è sempre il primo cliente-
-Cosa vuole, alla mia età si dorme poco-.
IL PENSIONATO
Ne avesse avuto di tempo per dormire quando era giovane! Ora è il pensiero della morte che spalanca gli occhi prima dell'alba così da essere sicuro di un altro giorno. Tutta una vita spesa in officina per arrivare alla pensione e, adesso che ci è arrivato, eccoti questo cruccio, l'ultimo, il più grosso, quello rimosso, quello che avrebbe dovuto essere il primo. Prende le quattro rosette e si accomiata dalla banconista. Inizia a piovere. Apre l'ombrello che il radio-giornale gli ha consigliato di portarsi dietro e va verso l'edicola. -Tutto Sport- chiede mentre porge le monete contate.
IL GIORNALAIO
Dall'autunno alla primavera in anticipo sul sole, da trent'anni esce di casa quando manca un quarto alle sei. L'edicola è vicina, cinque minuti a piedi. I primi tempi era più motivato, certo, innanzitutto sistemare i giornali, ma poi si metteva a caccia di primizie tra le colonne dei giornali. Ora, tra internet, radio, tv, e rassegne stampa, si va a dormire che si sa di più di quanto si può apprendere il giorno dopo. La vendita dei giornali è calata di brutto, tiene botta per la vicinanza alla fermata del tram e con la vendita dei biglietti.
LO STUDENTE
-Due biglietti, per favore!- chiede con voce frettolosa. Prima o poi i suoi si decideranno a fargli l'abbonamento così eviterà questo passaggio. Il fatto è che si sono separati e si rimpallano la cosa. Dispettucci che conosce a memoria e sui quali spesso ci ha marciato e "capricciato". Qualche volta ha fatto il portoghese a cuor leggero e, se fossero arrivati i controllori, si sarebbe sentito pienamente autorizzato e giustificato. Ma ora all'orizzonte ha visto l'aurora negli occhi di una sua compagna di classe e il suo cuore lacerato da intimo dolore miracolosamente rimargina. E' ritornata la voglia di svegliarsi la mattina e di giocarsi la vita. - Buongiorno!- al tranviere.
IL TRANVIERE
E' contento perchè la squadra per cui tiene ha vinto e non vede l'ora di arrivare al capolinea a far comunella coi colleghi. -Voglio vedere se mi dicono che il rigore non c'era, eppoi, 3 a 0, un risultato schiacciante!- pensa. Potere del circo domenicale, i cui strascichi riescono ad alleviare un faticoso lunedì. Mentre tiene questa espressione di sorriso sul viso, un viaggiatore richiama la sua attenzione avendo problemi nel timbrare. Si volta per istruirlo e quando riassume la sua posizione, s'accorge di un ciclista che gli sta tagliando la strada. In un lampo aziona il freno ma non riesce ad evitare il peggio, le rotaie scivolano sui binari bagnati. Reclina la testa sulle leve e porta le mani fra i capelli.
IL CICLISTA
Immediatamente accorrono persone, qualcuno chiama l'ambulanza. E' immobile, ha gli occhi spalancati, increduli, impauriti. Non si lamenta, è semi-cosciente. Dalla borsa a tracolla fuoriescono delle lettere gialle, probabilmente raccomandate. La casacca che indossa fuga ogni dubbio: pony express. Da un paesino della Calabria è venuto a svoltare al nord. Il muretto del paese non prometteva niente. Il fratello di sua madre si era offerto di aiutarlo nella logistica per i primi tempi, così ha preso il treno. L'ambulanza s'annuncia a suon di sirene spiegate. Lo caricano sulla barella e partono per l'ospedale. -Sospette fratture con lesioni interne, avvisate la radiologia- dice il medico al telefono.
L'ATTENDISTA
Questo caso urgente che è intervenuto proprio quando era arrivato il suo turno è motivo di stress ulteriore. Ancora adesso, che è seduto in sala d'attesa della radiologia, non sa se è meglio rimanere nel dubbio, che pur lo sfianca, od indagare sottoponendosi a questo esame consigliato dal medico di base. Da più di due mesi si è accorto di un turgore dietro il collo e da allora porta continuamente la mano a controllore dimensione e durezza. Mentre cresce la tentazione di andarsene e far finta di niente, decide di sgranchirsi le gambe andando verso il corridoio.
IL PAPA'
Attraversa il corridoio dell'ospedale con il mazzo di fiori in mano. Oggi pone la corona in testa ad un suo sogno: è diventato papà. Quando ha ricevuto la notizia, ha lasciato immediatamente il lavoro. Passando davanti alla fioraia, si è fermato ed ha chiesto i fiori più belli. -A un fior non donar fior!- gli rinfacciava scherzosa la compagna quando, andando per prati, ne raccoglieva uno per darglielo. Così sul bigliettino ci ha fatto scrivere -Perdonami lo strappo-. E' un maschietto, si era capito già dalla terza ecografia. Non vede l'ora di vederlo adagiato sul petto della mamma. Quando arriva davanti alla stanza, trova la porta chiusa.
LA MAMMA
Medici ed infermieri sono accorsi ed hanno chiuso la porta. Una partoriente ha suonato il campanello: le si son rotte le acque. Inizia la mobilitazione per il trasferimento in sala parto. Nella concitazione la partoriente prega una infermiera perchè informi il compagno. Il medico cerca di rassicurarla e la invita a respirare profondamente. Sa cosa deve fare, lo ha imparato al corso di pre-parto ma adesso la situazione è reale e tocca a lei. Ispirare, espirare, spingere. Inspirare, respirare, spingere. Inspirare, espirare, spingere, vagito, LUCE!
Luce in sala. Il fornaio, il garzone, la banconista, il pensionato, il giornalaio, lo studente il tranviere, il ciclista, l'attendista, il papà, la mamma, sono seduti in fila sulle poltrone del cinema, increduli. Sullo schermo viene proiettato il testo di una canzone di Claudio Lolli dal titolo "UN BEL MATTINO".
"Un bel mattino ci sveglieremo e capiremo che siamo morti. O che non siamo ancora nati e non nasceremo mai. 
Stropicceremo gli occhi assonnati e con sollievo, ci accorgeremo. Che le sofferenze, legate ai giorni, legate alle ore, sono svanite. 
Che le veglie paurose tra mostri assillanti, le corse affannose su strade giganti, sono svanite e rideremo, ormai tranquilli, prendendoci in giro per la paura che abbiamo avuto, il sogno di vivere sarà finito. 
Ma oggi amore dobbiamo andare, giù nella strada, dobbiamo lottare, perchè il sogno che ancora vediamo, che annega i nostri visi in un dolore ormai quotidiano, sia meno triste mentre aspettiamo, quel bel mattino in cui il Sole gonfi le vele verso la morte, in cui ci guidi verso il nulla, verso il nulla, verso il nulla".

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 9378 visitatori collegati.