Scritto da © amun di ritorno - Dom, 14/06/2020 - 21:01
Il cielo sottostante
esiste e non esiste,
è di lucciole erranti
nel buio,
il cielo sottostante è un gioco di prestigio;
nel cielo sottostante
il gioco si fa eccitante
l'osservante cede all'osservatore
e, dell'osservatore, la coscienza.
Appesa alle labbra
l'attesa
tesa ad una nicchia
petula
mendica
slitta l'incontro
con l'eternità
che si è già
e non si sa
eternità.
Il regno non viene
il regno è sempre stato
obliato
oscurato
dal capriccio
dall'io separato
sganciato dal resto
di cui è parte
eternità.
Ad Eckhart Tolle
L'amore al tempo della mente
era chimica di neuroni
era studio di mosse sulla scacchiera
era contromosse a preservare il cuore,
era bosco fitto di scimmie impazzite sui rami
era liane, altalene, oscillazioni.
Appesa ai fili della trama,
la rugiada rivela le ragnatele nel campo
diversamente invisibili.
Nella bruma di un mattino presto,
vano è il desiderio di confondermi:
aggrovigliato nell'ordito della mente.
So quel che faccio,
faccio il pagliaccio,
il fenomeno da baraccone,
il buffone;
sono consolazione,
sono pietra d'inciampo
alla coltre fumosa
della gente che passa,
ostaggio dell'ingranaggio,
tutto umano,
e tutto così chiaro
da questa panca al sole.
Irrompe la fanfara
come tra i banchi di una scuola
la campanella della ricreazione;
apre imposte sui muri,
estorce sorrisi alle finestre;
e il trombone insegna a prendersi in giro,
il trombone insegna il relativo;
La fatica della Tua parola
sta nel pensarTi cosa altra
dalla Tua manifestazione;
la fatica della Tua parola
sta nel pensarMi cosa altra
dalla Tua espressione;
la fatica della Tua parola
sta nell'essere Dio con Te.
Abbaglio è
cambiare massimi sistemi
senza spostare un mattone di sé
cambia il frammento
cambia il frammento
agire localmente partendo da sé
cambia il frammento
cambia l'ologramma
cambia l'ologramma
cambia il frammento
Sacro è ognuno alla Vita,
pellegrino al richiamo dell'Assoluto,
esso stesso Assoluto in cammino.
Ogni evento ha il cipiglio di un maestro
anche quando si avventasse
come un lavavetri straniero
sul parabrezza della nostra mente.
Come se vi dovessi salutare
da questa storia che,
nell'ultimo atto,
diventa commedia;
come se stessi per partire da questo viaggio e,
nell'ora carica di grazie dell'abbraccio,
piangere;
come se dovessi piangere gioia,
la disabitudine del cuore a contenerla,
farsi lacrima.
Saltimbanchi; nel cilindro parole, colori, un naso da pagliaccio,
e poi un fiore, un palloncino, uno sgambetto
a minare le sicurezze dei passanti
impegnati nei percorsi tracciati
dai sensi unici dell' inerzia.
-E tu, saltimbanco coi trampoli, cosa vedi da lassù?-
-Occhi chiusi in vicoli ciechi e un mancato abbraccio-
-Saltimbanchi di tutto il mondo, unitevi!-
Grazie di questo tempo
di solo uccelli in volo nel cielo,
grazie di questa pausa di sollievo
per l'intero Pianeta,
grazie di questo primo monito
a guardia del futuro,
grazie da chi ti aspettava
pur non sapendo come
ma dandoti per sicuro.
Che non ci si possa bagnare due volte nello stesso fiume,
che non ci si possa sottrarre al vortice evolutivo:
chi tergera' le lacrime ai nostalgici !?!
»
- Blog di amun di ritorno
- Login o registrati per inviare commenti
- 611 letture