Scritto da © Sara Cristofori - Dom, 11/12/2011 - 08:35
Due motivi della poesia erotica popolare si fondono in questa lirica anonima: la primavera come stagione privilegiata dell'anno e il privilegio, per così dire, di secondo grado, di cui godono, nel tempo e nello spazio primaverile, gli innamorati.
G. Davico Bonino
Far la guardia alla primavera
"Faccio la guardia al bosco
perché nessuno sottragga
neppure una corona di fiori
se non è innamorato!"
"Tendete tutti le mani
verso i fiori di primavera,
verso i fiori di primavera,
verso i gigli.
Tendete, per Dio, le vostre mani!"
"Nessuno deve entrare nel bosco
se non ha una dolce compagna!"
"Voi che amate, prendete di qui:
andatevene, se non amate!"
"Nel bosco folto di verde
andrò a sollazzarmi:
là dorme la mia innamorata
ed io la sveglierò!"
"Tutti gli amanti dormono qui,
solo io, che son bella e bionda,
non ho nessuno che m'ami!"
"Ecco, prendo per mano il mio amore!
Oh, la bella passeggiata!"
(G. Picot, "La poésie lyrique au Moyen Age")
("Poesie d'amore per un anno" - Ed. Einaudi)
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