Scritto da © Antonino R. Giuffrè - Ven, 29/03/2019 - 17:39
E la notte mi disse ogni cosa di te,
tu che incarnavi l’aria e l’argilla,
l’azzurrochiaro di due estati fa,
il grigioscuro di quell’inverno.
Un sussurro fu il dire della notte.
Ogni cosa era il tuo silenzio
e il tuo indugio, la pietra nuda
del tuo sguardo che divagava.
Tu eri il vero nella menzogna,
il seme della terra, mai nato.
Adesso, la notte è così muta
che persino sfiorarti in sogno
mi sembra un presagio di morte.
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