Scritto da © Antonino R. Giuffrè - Lun, 13/10/2014 - 17:40
Per il tuo cuore moristi. Null’altro ti
premeva che il tuo fragile cuore di lino.
Ogni giorno era la speranza. Ora, del
bambino che giocava coi petali di rosa,
a sfogliarli, non si sente che un pianto
dirotto e continuo. Indicibile è il dolore
che per sempre le tue labbra chiude in
un angoscioso blasfemo silenzio, come
di chi mai più negli occhi s’accenda
di nuovo amore. E nessun’altra poesia
ai flosculi nascenti avrai da cantare:
tutto ciò che di questa vita assai amasti
fu la trepida attesa di baciare un sogno.
premeva che il tuo fragile cuore di lino.
Ogni giorno era la speranza. Ora, del
bambino che giocava coi petali di rosa,
a sfogliarli, non si sente che un pianto
dirotto e continuo. Indicibile è il dolore
che per sempre le tue labbra chiude in
un angoscioso blasfemo silenzio, come
di chi mai più negli occhi s’accenda
di nuovo amore. E nessun’altra poesia
ai flosculi nascenti avrai da cantare:
tutto ciò che di questa vita assai amasti
fu la trepida attesa di baciare un sogno.
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