Scritto da © Antonino R. Giuffrè - Sab, 18/10/2014 - 19:05
Mariangela non capiva che nella
notte perduta dei miei occhi
nascevano fiori di pesco e cattleye,
che a volte mi sussurravano
sul cuore rivoli d’acqua minerale
inviolati come orchidee
solo quando stavo ad ascoltarla,
che foglie al vento ingiallite
nella radura avernale delle mie labbra
turbinavano per trovare fra le
innumerevoli vie, una via d’amore
una luce una pace. Mariangela non
capiva. Non capiva che di parole
o gesti non eran fatti i miei sentimenti
ma d’impercettibili
muti segni di rossore.
notte perduta dei miei occhi
nascevano fiori di pesco e cattleye,
che a volte mi sussurravano
sul cuore rivoli d’acqua minerale
inviolati come orchidee
solo quando stavo ad ascoltarla,
che foglie al vento ingiallite
nella radura avernale delle mie labbra
turbinavano per trovare fra le
innumerevoli vie, una via d’amore
una luce una pace. Mariangela non
capiva. Non capiva che di parole
o gesti non eran fatti i miei sentimenti
ma d’impercettibili
muti segni di rossore.
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