Scritto da © Antonino R. Giuffrè - Lun, 25/03/2019 - 10:52
Ridi, scabiosa, dell’amore
che provo per lei, così piccolo
e così grande insieme, come te
che, pur minuta e fragile,
tingi le sere della tua azzurra
malinconia. Tu sola, umilmente,
mi hai ascoltato. Tu sola sai
che ho pianto lacrime vere.
Confidando a te la mia sorte
di amarla senza speranza,
ho creduto di dimenticarla
pian piano. Ma, è sempre lei
a tornare nei miei pensieri,
è sempre lei a vivermi dentro.
Allora, ridine, ridine ancora
e ancora, scabiosa mia!
Sei l’unica amica che ho.
Tu sola puoi ferirmi
a tal punto da uccidermi
e farmi rinascere
nello stesso momento.
che provo per lei, così piccolo
e così grande insieme, come te
che, pur minuta e fragile,
tingi le sere della tua azzurra
malinconia. Tu sola, umilmente,
mi hai ascoltato. Tu sola sai
che ho pianto lacrime vere.
Confidando a te la mia sorte
di amarla senza speranza,
ho creduto di dimenticarla
pian piano. Ma, è sempre lei
a tornare nei miei pensieri,
è sempre lei a vivermi dentro.
Allora, ridine, ridine ancora
e ancora, scabiosa mia!
Sei l’unica amica che ho.
Tu sola puoi ferirmi
a tal punto da uccidermi
e farmi rinascere
nello stesso momento.
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