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I fratelli De Filippo

Saverio Palluotto Alias A.C.Rendola
 ‘N’ata vota io, buon Palluotto, vengo a scocciarvi e, levato da mezzo Totò, vi propongo Eduardo, anzi di più: “I fratelli de Filippo”
 
A lato mi vedete ritratto in una foto “stilo” inizio novecento, proprio quando  è nato Eduardo. Che ci volete fa’, mò che sto in pensione e ho levato il camicio, so guappo.
 
 
“Tre piccerille
sott’’a ‘nu ‘mbrello:
dduie bruttulille
‘n ato cchiù bello…”
 
L’avete riconosciuta? ‘A sapite?  Sono verzi di una delle tante “polesie” di Eduardo. Pure il sottoscritto scrive “polesie”. Un giorno di questo vi faccio sentire “L’ape Maria”, un’opera mia.
No “L’Ave Maria”, proprio “L’ape Maria”, una di quelle col pungiglione.
Ma mò venimmencenne a nuie, e per far contento il professore Antonio Cristoforo eccetera, parliamo di Eduardo accominciando dai fratelli De Filippo.
I tre fratelli De Filippo erano quattro. Ma come? Direte voi i tre erano quattro? Ma pecchè i tre moschettieri non erano quattro? Non tutti sanno che i fratelli De Filippo erano 4: Eduardo, Titina, Peppino e...Pasquale De Filippo che faceva particine nelle commedie del fratello Eduardo che gli impose di utilizzare lo pseudonimo: Filippo De Pasquale. Mò, si cuntate buone, vedete che ve ne trovate  4.
Un primo tentativo di fare una compagnia tutta loro venne fatto da Eduardo nel 1930. ‘O gruppo si chiamava: “Teatro umoristico di Eduardo De Filippo, con Titina e Peppino”. Si, facettero qualche spettacolino a Roma, qualche a Civitavecchia e “qualca” in località “balenare”, cioè dove la gente si andava a fare il bagno, Comunque niente di eccezionale. Mentre loro recitavano, la gente, per il caldo passeggiava di fuori. Ogni tanto qualcuno si affacciava e diceva: - Ma non è finito ancora?-.
Così, visto il mezzo fallimeto, se ne tornarono nella compagnia Molinari. Ma Eduardo era capa tosta! Eh, io l’ho conosciuto di persona! Accussì nel ’31 si rimisero insieme i fratelli e il 25 dicembre debuttarono al teatro Kursal di Napoli con “Natale in casa Cupiello”.
La compagnia durerà poi fino al 1944.
 
“Natale in casa Cupiello”
 
Questa, pe’ chi nun ‘o ssapesse, è la prima opera scritta, recitata e diretta da Eduardo. Durante l'antivigilia di Natale, Luca Cupiello, un napoletano, "uomo di fiducia" (come lui stesso dice di sé), in realtà semplice guardiano di una tipografia, si prepara alla festività insieme alla famiglia. Irrompe in casa la figlia Ninuccia, agitata per l'ennesima lite con suo marito Nicolino e rivela a sua madre l'intenzione di lasciare il marito e fuggire con il suo amante Vittorio.  Venuto brutalmente a conoscenza della situazione familiare, Luca, per anni vissuto nell'illusione di aver creato una famiglia felice, crolla. La “tramma” sicuramente la sapete, però, forse, non sapete che questa tragedia nasce come farsa, con solo il secondo atto, al quale vengono aggiunti poi il terzo ed infine il primo.
Bona jurnata…
 

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