Numeri che passione! - 90: la paura – 1: l’Italia - 5: la mano - | Recensioni | Antonio Cristoforo Rendola | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Numeri che passione! - 90: la paura – 1: l’Italia - 5: la mano -

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          Carissimi lettori, alcuni di voi, attraverso i miei scritti, avranno certamente capito quanto io sia appassionato alla storia della mia bella Napoli e ad i suoi usi e costumi. In questo spazio (sperando di solleticare il vostro interesse e, principalmente, di divertirvi) intendo parlarvi di qualcosa che da sempre ha condizionato la vita dei partenopei: la cabala, mediante la quale i napoletani hanno assegnato ad un numero riferimenti storici o significati particolari.
 
90 -  la paura
Sul 90 non è che ci sia molto da dire sennonché, essendo l’ultimo numero del lotto, esso è indicato, secondo il buon maestro Roberto De Simone che mi onoro di conoscere personalmente, come “ ‘A via p’’a Doganella” ovvero la strada per il cimitero. Rappresenta, quindi, la fine della vita, e la cosa che più fa paura in esso è che non da alcun segno di speranza per un’esistenza ultraterrena. 
 
1- l’Italia
In origine il numero 1 rappresentava il sole e l’uomo, e per questo motivo era ritenuto di fondamentale importanza. Esso era il principio di tutto, era la creazione di tutte le cose, era, in pratica, il simbolo di Dio stesso. Con la calata dei “conquistadores” piemontesi nel regno di Napoli il significato cambiò, diventò più intellettuale e si identificò nell’unità d’Italia. Ancora  oggi, quando la vecchietta, che intellettuale non è, alla vigilia di Natale, tira fuori l’1 dal “panariello", dice ignara:- L’Italia!-
 
5 – la mano
Il 5 è il numero astrale per eccellenza, il simbolo della veggenza. Perché 5 corrisponda alla mano non è difficile da capire:                                                                                        la mano ha cinque dita, ma qualcuno di voi dirà che anche il piede ha cinque dita. Allora? Allora certamente ricorderete che fino a non molto tempo fa le estrazioni del lotto venivano effettuate da un bambino bendato che, prima di infilare la mano nell’urna, la mostrava come per dire: - guardate questa mia manina è vuota.-  Nel periodo borbonico era un adulto che  estraeva i numeri. Costui, mostrando la mano, urlava; - Questa è la mano!- E la faceva vedere vuota ed aperta. Da tutto ciò nasce anche l’espressione:- Tiene una mano!-  riferita a persone tirchie.
Beh, giocatevi  1  5  90  per la ruota di Napoli.
 

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