Scritto da © Franca Figliolini - Lun, 15/03/2010 - 20:28
gonfia di silenzio galleggio in superficie
cedendo - ah sì cedendo
al fascino ingannevole dell'allitterazione
....
navigo così per giorni e giorni
senza intravedere mai la costa
solo enormi neri scogli frastagliati
che deviano la rotta
....
è tutto così lontano -
così lontano
....
eppure un tempo io sapevo
d'essere vicina alla bianca città
a picco sulle onde
intravedevo i volti la mimica gli sguardi
ricomprendendo tutti in una spuria mistica
d'amore universale e
sol dell'avvenir
....
vagheggiavo l'approdo felice
scrollarmi di dosso salsedine e alghe
stillando gocce d'acqua come
stelle filanti di luce
....
ripulita asciugata coccolata
avrei dormito nella stanza sul porto
fra lenzuola fresche di bucato
....
a volte avrei sognato la vasta distesa deserta
[nero pozzo la notte - luce abbagliante il giorno]
ma sarebbe stato solo un incubo ricorrente
- un incongruo richiamo d'abisso
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