Scritto da © Catilina - Lun, 27/02/2023 - 11:03
Edere in letargo
si addensano sui rami
l'ombra del cratere
avvolge la marea
stagno di cenere:
le acque risaglono
cercava di conoscerla
acquisendo un'arte diversa
adesioni?
di qui
mi sei affine?
curami
hai tesori?
crete greche
quando tornerai?
dopo aver mangiato
coro in delirio:
il commediante
rientra senza scena
voglio covertirmi a
questa pioggia d'estate
la tua deserta mano
miseria del lusso
che muta e
beatifica la perdita
succhiamelo e
mangiami le ossa
spero che ti assolvano
i tossici francesi.
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Inserito da Catilina il Mer, 01/03/2023 - 17:42. #
Inserito da Virgo il Mar, 28/02/2023 - 23:22. #

Beh, allora... tanto di capelllo... Grazie di cuore, amica cara, sempre affascinato dai tuoi accattivanti commenti...
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Il commediante, sul palcoscenico, sorride fra i baffi sotto alla lucida tuba, stringe il bastone nella mano guantata e si inchina al pubblico, avvolto nel nero mantello... Sfrontato, beato, quasi commosso, ringrazia.
Mi è piaciuto immaginare questa scena a conclusione della tua poesia originale e gradevole.
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