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Ali di farfalla

Il perchè delle cose è sempre complicato scoprirlo. Chi cerca i motivi del suo presente, non non dovrebbe stupirsi, quando poi li troverà nel semplice movimento di una porta scorrevole del suo passato. Meglio anche non svelare, che ad ogni secondo della nostra esistenza, cambierà sempre il futuro dell’intero universo. Chi ha voluto tutto questo ? Ad esempio, pensare che la nostra vita sia appesa a delle ali di farfalla. Chi l’avrebbe mai detto? Quanto sono ipnotici i percorsi dell’entropia che senza discontinuità vanno dal cosmico all’atomico e viceversa. Aveva ragione Pyncon, quando creava universi di personaggi partendo dai concetti, per renderli prigionieri nella metempsicosi dei lettori. Si forse aveva ragione anche quel tale, che rispose a chi ricercava un senso nell’esistenza che “la vita è sempre forzata, imposta, obbligata, ma riuscire a capirla, no”.

La notte era finita e il risveglio tardava a prendere il sopravvento. Victor era spossato, esausto, sdraiato per terra in uno stato di tenue torpore fra sogno e realtà. Aprì un occhio e guardò il bordo della veneziana, che non era più allineato. La finestra divelta era ancora lì, trasformata in un tappeto di frantumi luccicanti. La mente però continuava a ripercorrere tutto quello che era accaduto la sera precedente come in un onirico film d’azione. I movimenti incatenati, lenti ,tutto era faticoso così come tutto risultava incolore e afono. Si sedette, di lato appoggiandosi nel bordo del divano, con le mani sulla nuca per l’improvviso dolore alla testa. Con le dita tastò lì proprio nel punto dove l’automa gli aveva sparato e gli parve di sentire un buco.
Era tutto vero.
Moby1 arrivò con un vassoio. Sopra c’erano, una tazza di caffè bollentè, un brick con del latte tiepido e una pasta sfoglia al riso appena sfornata. Rimase un attimo attonito.
Era tutto vero.
C’era una chiamata in corso, era AnyOne e Victor attivò la comunicazione con un gesto.
“Allora hai verificato il traffico ? Noi non siamo più sotto attacco ma incominciamo a ricevere le richieste di accesso agli stream? Che facciamo?”
AnyOne parlava veloce come un vero automa. Per lui il problema era quello di riattivare Noa.
“Senti Any io… non s … adesso sono un po’ confuso?”
“Victor, che dici?”
“No è che …” era tentato di dirgli dell’incontro avuto con la Sysem. Però con la pallottola radio che aveva nella testa, era davvero problematico rischiare, specialmente in quella comunicazione non protetta.
“Senti facciamo come l’ultima volta, dichiariamo lo stato di emergenza, lavoriamo con la rete sovrapposta e gli stream criptati. Accenderò Noa domani in modalità open, così chi è pulito potrà riprendere quello che gli serve. Gli altri aspetteranno…”
“E’ un grosso problema, non riusciamo a mettere in piedi Noa2?”
“Scherzi? In questo momento scordatelo”
“Se non possiamo fare altrimenti. Io però devo dare delle date, non posso dire ‘aspetteranno’ ”
“Senti forse non capisci ma ho quelli della NCSA alle costole. Se mi prendono mi trasferiscono in galera per tutte e 9 le vite che mi rimangono. Temo che dovrò trasferire il server e diciamo che mi serviranno un paio di settimane”
“Però non so…” In quel momento gli venne in mente che l’innominato si sarebbe fatto vivo nella mattinata.
“Facciamo così, ci sentiamo oggi pomeriggio…”
“Ok, mi raccomando”
Scappare, rimanere, non si possono avere dubbi se hai soluzioni contrapposte, complementari, incompatibili. Si fa la fine del topo, indeciso fra i due pezzetti di formaggio. Muore di fame. Victor si sedette, quando squillò il segnalatore di presenza dell’appartamento. C’era qualcuno nell’andito che chiedeva la sua attenzione. C’erano due uomini distinti, sembravano dei religiosi che attendevano pazienti. Forse erano quelli della Sysem mandati dall’innominato ? Victor si presentò.
“Desiderate ?”
“Siamo della NCSA è lei Victor Malich?” Il distintivo presentato, con la stella pentagonale confermava la bontà delle generalità dichiarate. Certi incontri sono falsamente inaspettati. In realtà era del tutto plausibile, che quell’evento potesse capitare in quel momento. La considerazione che diamo a questi fatti ostili è un po’ quella che diamo agli incidenti o i disastri. Falsa fatalità. Adesso Noa avrebbe atteso un po’, prima di essere riattivata.
“Ci segua in centrale la prego” Victor annuì senza dire nulla e seguì i due agenti con lo stesso passo di chi percorre l’ultimo miglio verde.

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