23- concorso anonimo "di chi sono questi anni? (ché io mica me li sento, li conto solo)" | Prosa e racconti | concorso anonimo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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23- concorso anonimo "di chi sono questi anni? (ché io mica me li sento, li conto solo)"

magritte la valse hésitation.jpg
Allora allora quindi quindi
Tiriamo su i conti che è ora
il mezzo del cammin da un pezzo è ormai passato
 
Sino ai tre anni si forma il carattere
un meccanismo inconsapevole e misterioso orientato dall’esterno
Flash niente altro che frame disorganizzati
Ricordo una scala ripida e stretta, una mano affettuosa 
una vecchia,  molto vecchia, distesa su un letto di ferro battuto 
due candelabri accesi, una preghiera
La canna della bicicletta e il mulino
buio pesto su chi conduceva 
ma so bene che era un vecchio gaucho emigrante di ritorno
 
A seguire una decina d’anni
annullati da una testata su un palo di cemento
nemmeno il nome delle maestre sovviene
Poi aggiungiamo i cinque anni propedeutici
che solo adesso mi rendo conto di quanto abbiano inciso e deciso il percorso
Pare ovvio abbozzare la normale continuazione all’Alta Formazione fasulla
Ma il sogno mi tormenta
non mi lascia in pace da quando ero bambino
Non è il sogno che tenta
il sogno va tentato
Due anni per distruggerlo
Per uscirne con la mente devastata
e davanti il muro del “mo’ che faccio?”
L’immobilità non mi appartiene
nel giro di un fine settimana
faccio il mio esordio nel fantastico mondo del lavoro
Venti anni di salite e discese
tra sostanze pericolose, fuoco, 
elmetto giallo e arnesi in mano
e nottate a guardare la luna
e albe sull’alta torre per vedere se è vero che la montagna ad ovest si tinge di rosa.
 
Dentro il doppio decennio incontri una sposa
Cosa si potrò mai fare con una sposa incontrata se non portarla all’altare?
Per di più ti fa un prezioso dono
del tipo che fa uè uè.
 
Alt, fermo un attimo
Tira su i conti
che sol contarli vuoi
Allora allora quindi quindi
Tre più dieci più cinque più uno più due più venti
Fan quarantuno
Ne ho perso uno per strada
Sono sicuro che sono quarantadue, quasi quarantatre
Deve essere ancora l’effetto della botta sul palo!
 
Sono nel mezzo del cammin
E mi tocca cominciare da capo
Che brutta rogna.
C’è da escogitare uno stratagemma per continuare
cosa mi tocca inventare per non morire.
Dai un’avventura ancora, perché no?
E ritorno sui banchi di scuola
là dove avevo abbandonato il naturale prosieguo 
e ce la faccio, chi l’avrebbe mai detto, nei tempi giusti pure
Porto a casa quel bel pezzo di carta canta che canta che
dottore sono diventato
Uh che emozione del…menga
Non serve a nulla che ci abbia provato, che ci sia riuscito
Il sistema rema contro
l’età non aiuta
e meno ancora il caratteraccio 
non inquinato dalle imondizie della frequentazione dei centri di potere
vietata la mediazione nulla di più è malvisto dall’omologazione
Che me ne faccio di sporadiche soddisfazioni
se non servono per mantenere gli impegni assunti?
 
Su su dai dai
Tira la riga sul conto degli anni tuoi.
Altri quindici sono passati
e per non sbagliare ancora nel conteggiare
dichiaro qui che sono cinquantasei
L’avevo dichiarato ben oltre la metà concessa
 
In tutti questi anni mi hanno fatto compagnia le mie passioni
Il monte ed il bosco da attraversare per giungere in vetta
Un po’ di adrenalina elemosinata qui e là
E le mie storie, i miei racconti, le mie canzoni
bruciati in momenti di rabbia
Le mie poesie
non come questa che tale non è
qui di ragioneria si chiede e con aritmetica rispondo
 
Non ci posso credere che siano tutti miei questi anni
Non voglio credere che siano davvero andati
Scrivo ancora canzoni d’amore
salgo ancora la montagna
vagando nel bosco su orme antiche
Sfido ancora i sogni invitandoli a venirmi a trovare
 
No, è una menzogna questa mia
Non è vero che ho cinquantasei anni
Non è possibile che sia resistito tanto
Verranno gli anni del riposo
ma è presto ancora
mica me lo sento addosso tutto questo tempo andato
Mi diletto solo a contarlo
…e ridergli in faccia.
 
shadow58am

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