Scritto da © taglioavvenuto - Lun, 13/12/2010 - 23:02
poi nun ho capito chi so tutti questi che arriveno, se ne rivanno, poi riarriveno. è 'n porto de mare questo! c'ha ragione Maro...
ragazzi, allora si prende posto:
Fausto: taglio (nick del regista), ma io che c'entro qua?
Che debbo fare cuaccheccosa?
regista: tu, fausto devi correre all'impazzata, avanti e indietro e in circolo, anche disegnando triangoli, parallelepipedi, e ogni tanto alzi la testa e guardi ai fari.
Fausto: taglio, mi incuriosisce
vorrei la parafrasi
regista: non è mica una poesia
Fausto: ah, siccome qui scriviamo tutte poesie, mi sembrava anche questa...
regista: hai finito de core? viè qua. tu ce devi fare er sasso, bello rosso che ce sta er fero.
Fausto: c'è sempre la mappa caratteri per i caratteri speciali
la quale potete (<-- nota: io sono sempre al di là) sempre tenere ap'portata di mano
la grammatica burina io non la conosco. Portate pacenzia
narratore: è tollerato l'apostrofo?
regista: tu, franco, corri di traverso, ad ellissi e a testa bassa. no no, anche tu, quando sei al centro del palco, la alzi, verso l'angolo alto delle quinte.
Franco: Senti Taglio, io la corsa la fo, anche di traverso, ma tu cel'hai i soldi per mettere in scena 'sto delirio? Bondi fa il poeta, mica il ministro della cultura e il portafoglio gliel'ha ciulato la Santanchè!
Giò: :-)))))) sembra di vedervi eh eh eh
regista: ah giògiò, la mia prima danzatrice del ventre. va a prenderti lo skirt, nel caso passa dalla sarta
tu franchina, l'hai fatto il tuffo, ti sei asciugata quei bei capelli? ecco tu ti metti sull'angolo destro tra la scena di fondo e il proscenio, e stai lì non muoverti per ora. tieni l'aria assorta
Franca: aho, so' sei ore che sto co' 'sta specie di rictus.
quello sta a cerca' salomè e a me nun me se fila nessuno.
sai che c'è? io m' me ne vado. so' n'artista io, che ve credete?
poi 'sto palco è pieno di spifferi, e io c'ho 'n'età. finisce che m'incricco e poi sai che robba. artro che recita', giusto la strega posso fa'...
ho fatto il tuffo e sbattuto la testa. l'acqua era bassa, ahimè.
regista: tu, antonellina, bella antonellina, fai da contraltare alla franchina, devi guardare quelli che corrono con l'aria: esterefatta, sbalordita. mostra uno stupore crescente, poi esclami: ohhhhhh in francese (e non essere estenuata, sennò chi la fa la tua parte?)
Anto: Sto qui da ieri notte estenuata, esterrefatta che gli occhi mi escono dalle orbite...
oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh!
regista: none, ohohohohoh, così vè, no a inspirà
Anto: lo sapevo che non te ne saresti accorto eh eh
regista: brava. e addò stanno i biscottini? ecco, c'avemo una con la testa. n...n...ndo li tieni? aho voantri, ve siete portati da magnà?
Anto: non c'ho sold e so' pure genoves.
(Ebbeato il tagliolino, ancora fressco fressco di ggiornata....)
Fausto: io non ho capito il mio ruolo
e poi, perché state in molti a parlare burino?
bah
regista: tu sei la metafisica, sei là.
a chiedere sempre cosa ci sto a fare io aqqui, io singola realtà, distinta da tutte le altre. e a ricordarcelo.
ognittanto
regista: lo siamo tutti, cambiano i colori. inseriscimi un coro per favore, di assenti.
Fausto: beh, visto il tuo vero nome di battesimo
potresti essere anche l'arcangelo trasformato in pesce azzurro pagl'ieri
chennesò?
regista: annunciatore a pomice di lipari? u pisci spada? no. angelo? si, assessuato aqqua? si
Fausto: e su chi ti devi vendicare?
eppoi mica non ti piace il tonno?
Tu il sai, se sei asessuato. Ma non dirlo troppo in giro, nel caso...
mmùcciti
fine primo atto
regista:: ci vuole una nipotina, chi fa la nipotina? mary o alè?
Alé: Oh, perdinci!! Che confusione su questo palco!!
Io dovrei esser la nipote?? Ma non darei nemmeno il mio scalpo! Preferisco fare l'eremita o lo spiritello ingordo, così mentre delirate io vi svolazzo intorno!!
E poi vado da Manu e le strammo il copione, do un calcio al gobbo e gli tiro il nasone!
Una sorta di piccolo, furbo Arlecchino, una maschera da teatro investita dal divino!
[Ennò, e me sa che l'ho sparata troppo grossa stavoRta!]
regista:: alè, proprio attè. che, ce l'hai le mar lboro?
Alé: Tè! Ciapa! Rosse o Light?
regista: fammele sentì! te risponno dopo, stasera
Voce Narrante:
Ebbene cari spettatori di tale rappresentazione teatrale...avete imperlato con gioia il prodigarsi degli aspiranti attori sulle assi del palcoscenico e il regista, con aria più assorta che concentrata, sarà forse impegnato con pensieri di spessore filosofico...Io non so...so solo che in qualità di regista saprà dirottare le emozioni, le sensazioni e le faville d'anima che gli aspiranti attori e attrici sapranno palesare nei rispettivi ruoli...
Mary: Senta lei con la bruma agli occhi bigia, così bigia da non acclamarmi
sentite voi che avete già i piedi scalzi e vi accanite al teatro dei folli
c'è una piccola piccola formichina
rossa di capa
che chiede permesso.
Può entrare o la festa è a luci rosse?
Sarrò piccola, ma c'ho l'altezza giusta per vedervi dal basso
così magari smollo 'na parte
Dai, dai... così vedo cosa significa far sentire i punti interrogativi senza scriverli
o magari sottolineo un po' la timbrica con un grido di anima.
Famo anche 'na partitella d'uopo. A tressette? A briscola? A scopone.
Così me pijo tutti i meriti...
Ahahah
..
fra 'na pecca e 'n' altra mi sgridate
essù
'er moccolo non me lo fate tené!
Magari faccio la disturbatrice a tempo perso
e tra 'na virgola e 'n' artra ve porto a magnà
quello che volete. Tanto so fa anche la massaia
regista: tu manuela, fai la suggeritrice, ti metti nella buca o dove vuoi, basta che stai ferma, appiattita, invisibile. le hai tutte in mente le parti? però dattela na radanatina ai capelli, dai, va adesso che c'è la parrucchiera libera., va, va
manuela: nooooooooooooo nella buca nooooooooooooooooo
Fausto: a te ti dovressero imbavagliare
voce narrante:: Bene...si è avviato un gioco treatrale-a più mani..E in qualità di voce narrante esterna, vorrei, con una modestia invereconda, portare gli scoiattoli, bruscolini e maschere come la tradizione del teatro vittoriano impone...Il canovaccio è ancora da divenire, per quanto il regista abbia aperto le danze...Si parlerà di varie ed eventuali e se qualcuno di voi vorrà cimentarsi nei personaggi di una realtà che sta andando allo sfascio...qui puoi farlo. Né bavagli, né censure si attuerano...Qui, dalla buca del suggeritore, esalerò con voce impostata ciò che si dipanerà sul legno del palco...si elevino i tessuti che fanno da sipario...Che lo spettacolo abbia inizio...
manuela: ma nella buca non ci sono io? io sono il suggeritore! Franz, tieniti il tuo ruolo, lasciami la mia buca: tu sei la voce fuori campo!!!
regista: ha raggione la manu maddalè mimmì e cocò, buca o meno, così non la paghiamo franz. ricordati di passare in banca per la fideiussione. oscar, visto che ci sei, accompagnalo, fai la controfirma, così siamo più sicuri
tu rita, sei pronta con tutti i costumi, le hai fatte le prove? dove hai messo i bottoni? mi raccomando stelina
Rita: Insomma lo confesso stavolta mi avete fatto arrabbiare, capita anche ai miti che abbiano moti, ma ai doveri sospesi non mi sottraggo
Per cui vi lascerei tutti neri come mimi, che si vede tutto pance e tette cadenti comprese
e cerone sulle righe e sulle rughe, mi ci metto in mezzo, di corsa, non mi risparmio mai al ridicolo: e quindi per non disturbare cucio le trame tra loro, tanto non c'e' bisogno: il mondo trama, che lo si voglia o no. E' una legge universale inevitabile.
dopo aver dato da vestire agli ignudi e io me ne staro' nel mio angolo teatrale, che poi me lo sono scritta io, tutto damme' nella mia grande presunzione di Ionesco in gonnella e me ne resto col pugno in alto e con una pelliccetta di coniglio rosso dico: La rete rende liberi dalle lavatrici.
piesse: il mio sentire storto e' vero , tutto il resto e' ironico, pura ironia anzi autoironia
Ionesco in gonnella, presuntuosa e bella
regista: tu gil, come mi piace gil, vieni qua gilo, ascolta....tu dovresti.....ahahahaha, si, quando....si si, te la do io "l'aqua", te la faccio io azzurrpluff...sempre sta roba nella testa, te
il gobbo, trovatemi il gobbo! non c'è mai quando dovrebbe e quando no invece si. durro quelo. ti metti dietro le quinte, bono lì
Gil: Salve sono il figlio del Mare... Maretto, mia sorella, Maretta, viene e va e nun se ferma mai! Così nce semo aggi tattituttti! Anche il nonno, Maronno, e la nonna, Maronna. Però, la nonna, sta sempre su... Il nonno, invece, sta un po' giù, ma così giù, che l'altro ieri era svenuto e nessuno se ne accorse! Accorse, invece, mamma - che poi è sua figlia, ma lui non lo sa o fa finta di dimenticarsene. Mia mamma, si chiama Mara. Da sempre vuole che la chiamiamo Ondina, perchè dice che fa più snob e, poichè è sportiva ed ama scivolare sul fondo della cucina, pratica lo snob-o-ard - una sorta di caduta libera con ammaraggio su papà (di qui la convinzione che Maro e Mara, siano un tantinello ondivaghi).
Mi hanno detto di cercarli qui da voi, che ondate tutti avanti e indietro come matti... Che, ci sono: li pisci? No, non è una parol'accia. Papà dice così ogni volta che cambio rete alla tivù. Noi c'abbiamo quella che prende tutte le onde diggi tali e quali. Voi che prendete?
regista: a marcè, a noi ce prenne sonno, che c'abbiamo le pigure. belle però de schiena, che pare che nevvichi. er problema è contalle.
aricojoni
Franca: stai con la faccia assorta, mi dice. la fa facile lui. che sorta di faccia assorta? poi mi lascia qui per ore, sempre co' 'sta faccia assorta, che mi sta venendo una paresi.
io, che ho rec(alc)it(r)ato nei migliori teatri del mondo!
e quei due che corrono da una parte e dall'altra, poveracci. fate le ellissi, fate le diagonali. ma che è, euclide, 'sto regista da quattro soldi? come dovevasi fare, come dovevasi dimostrare.
ma qual è il problema, quale il teorema?
regista: ce devo da pensà, spiga de grano. due sordi, due sordi, manco tre
narratore:
- franca, franchina, mentuccia, cuore di viola, di primule... adesso sorridi
- gabriele, si, caro carissimo gabriele, adesso sorrido...
regista: maria segue il tutto dalla quarta fila della platea, datele un'aspirina, ah, l'amplifon, l'amplifon per la miseria!
Maria: Visto che sono in quarta fila e senza l'amplifon, forse non ho capito bene l'argomento da discutere. Me lo fate sapere? Guardate che io seduta dietro non ci resisto molto, preferisco passare a portarvi dei caffè. A presto Maria
regista: maria cara certo, era per non tenerti in piedi per tre atti... e per la polvere del palco. certo che dopo ti facciamo salire sul palco per i caffè... vieni, vieni in prima fila
bruno tu, dov'è bruno? telefonategli, ditegli di levare le chiappe da quel maledetto letto, brutto debosciato
Leopold: Chiuso in un angolo
a bofonchiare la parte
scivolando di lingua
sull'evidente
impermeabile
preso a bottega da piccino
mestiere rubato con le croste
rabbercio alla meglio la parte
carattere istrionesco
affezionato al fiasco
regista: uuhhh, l'avemo trovata! tu ce fai labbandiera. se non c'è vento ti diamo una passata col ventilatore. decché sei fatto, de seta?
tu, invece stelaza fai dagli appennini alle ande, vieni qua, adesso te lo dico io dove mettere le mani, tira forte mi raccomando, tira [ma non potevate trovarla un po' più robustina sta qui]. si, i fantasmini li fai scendere alla fine del secondo atto e all'inizio del terzo butti anche cappuccetto, il lupo cattivo, pluto, topolino, paperino, nonna papera, archimede e nick carter...
ahhhaahho, quello con la barba da che guevara, quell'abusivo rompicoglioni là in fondo, ecchi c****azzo l'ha fatto entrare? beh, s'è messo a incidere pure sullo schienale delle sedie. pooor...ca di quella vacca, fermateloooo.
H. : Che barba c'è? No, la barba che non c'è. Cioè, che barba. Uffa, 'sto surrealismo senz 'a loggica...
Il teatro è quello della fenice, no?. Ciau, H.
regista: si si la fenice, il magazzino. però quest'altra volta, bello, paghi
l'allieva del Che: 'sto sempre qua. da fori arriveno i lacrimogeni, sento urla, bestemmie, slogan dei tempi de checco e nina, che poi sarebbero li mia. e noi stamo sempre qua. quelli correno, io e antonella famo le cariatidi co' le facce diverse, quell'altre smovono il c... vabbé le anche, la voce narrante narra, il maro fa avanti e 'ndietro e ce racconta la storia della famija sua. stamo qua, e roma brucia. me manca solo er violino, aho. a regi', che ne dici, ce lo mettemo un violino?
Anto: Hai ragione. Che stiamo? Di fuori ci staremmo... come minimo a piangere
(s'allontana ripetendo tra sé: hai le occhiaie gonfie come la pasta messa a riposo e ancora hai le meningi in fiamme)
regista: ecco: tu e anto sarete le mie protagoniste. li cocchi, ce so li cocchi? e i pali?
[ma se nun c'è manco na lira.]
a voltolì, daje co' quer ventilatore
la nipotina all'allieva del Che: E butta 'so sigaro, che ce voi fa prende un colpo?
Io ho smesso, domani smetti cacchio!
O ti metto davanti al mio camino
....
Leopold: -La supposta opposizione non ha trovato ingresso libero-
Grida ,urla, donne gravide, che vagano con le carrozzelle
bandiere , cori da stadio, canti da osteria
fierissimi lacchè, cariche scariche
mutui a tasso agevolato, patrioti della pagnotta
congiure, tradimenti, pathos
colpi di scenata carpiati
vajasse del basso...
fuori fuoco e fiamme
bandiere , cori da stadio, canti da osteria
fierissimi lacchè, cariche scariche
mutui a tasso agevolato, patrioti della pagnotta
congiure, tradimenti, pathos
colpi di scenata carpiati
vajasse del basso...
fuori fuoco e fiamme
si fa a pugni per entrare, è successo
poetella (chiede agli altri provinanti) : e mò come se mettemo?...(me sa che ce lo so come ce dovemo da mette'...ma se pò evità?)
regggggggistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.....!
regista (imbronciato urlante ma non troppo): nun ce sto più a capì n'cazzo. a nannarè, ste tette a devono avè na soluzione de continuità, caruccia bella.
ma chi ce l'ha mannata questa?
totò, dajela, pure n' testa, ma dajela
fine secondo atto
regista: ah, le danzatrici del ventre, almeno tre. macché veli, le stecche ci vogliono maròòòòòò, e salomé, la nuova
eeziioo, eeziinoo, leedii, iryyy, dai, scappate fuori. ma possibile che alla vostra età giochiate ancora a rimpiattino.
Salomèèèèèèèè
ledy correndo verso il centro palco:
signor regista, a tagliooooo
io te la faccio anche la danza del ventre ma su un piede e con la stampella te va ben lo stesso?
regista: lavora sul bacino, e di petto eddy
salomèèèè, ah salomèèèè, te voi sbrigà? 'n do sta la ragazzina?
ledy: aoo sto vestito da odalisca no me piase per niente el tira dapertutto e chiudete sta porta che oltre gli spifferi entra anche la polvere e io ci ho già la tosse che mi spacca i polmoni
per la cena se volete favorire tra brovade e muset o capussi e luganighe...
regista (con la testa fra le mani e le mani nei capelli): mane-diu, insomma, mandi
la nipotina: dai che l'hanno chiusa la finestra!
Cercherò di non alitare troppo
se ti dà fastidio. Ieri me so' magnato questo e l'altro mondo
il ciborio!!!!
Va' a metterti qualcosa de mejo
nun me te fa vedè co' 'sa robbba nera addoso
questa è 'na corale
non un dormitorio.
come dite, se dovete recitare la parte? no stasera è a soggetto
regista: eeziioo, eeziinoo,
come ezio è a caracas?! un video suo che lo proiettiamo...si si, fuori, eheh
sara, vieni qua, dammi il copione, c'è un pirla che paga qui?
Sara: Ecchimeee...Io non ci ho capito 'na mazza, ma posso portare panini e vino e bicarbonato dopo. Magari anche qualche plaid e un massaggino sulle nuche ma solo a tarda sera intorno alle 21, dopo il tiggìregione. Qui c'è il cell umts tacc(i sua)scrin oll inclusiv smanett pocc che non c'ho sold e so' pure genoves.
regista: questa me l'ha messa bruno
vabbè, pausa mezz'ora.
a me sarì, prosciutto di parma e carciofini. che forma strana sto umts.
Sara: Il prosciutto ti fa male al colesterolo e i carciofini ti fanno acidità a mamma...Contentati del bicarbonato a scopo preventivo e del plaid di pile(scariche), il pile-plaid, per gli arti inferiori pantofolati di panno scozzese con cerniera... o no? mo' vado che io c'ho da fa' sa', chette credi, io-faccio-cose-vedo-gente mica cotica...
regista: questa me legge ner pensiero: famo, vedo, cotica. ma non lo vede che pure sotto natale non ce l'ho la maglia della salute
sara, sarina, me lo puoi dare una volta tanto quel telefono che ti porti sempre in tasca, che ce lo tieni a fa? che devo telefonare al..a bruno.
- a brù, brù, invece della fontana se ci mettiamo il mare? stamme a sentì brù, marò na forza.
Bruno: pago tutto io ma voglio il mio nome tra gli autori, scritto in grande.
regista: a brù, ma ce l'incolli tu i manifesti? vatte a mette lo spolverino, sta corrente
ledy (sull'orlo di una crisi di nervi): registaaaa, suggeritriceeee, segretariaaaa e costumistaaaa ma semo matti? e mi dovaria presentarme in palco con QUESTO costume che el me par una strassa per lavar per tera mentre quelle due smorfiose de iry e Giò-Giò le gà i vestiti tutti veli e lustrini, per chi me gavè ciapà per una de Cavana. Se fora de testa, son mi la prima ballerina perciò voio, esigo, subito un costume novo e che sia anche el più bel se no che figura de m...a fasso col sceicco Abdul Kalil che el vien a vederme danzar alla prima sempre che sta baraonda la andarà in scena...
gavè capì...svelti voio un altro vestito se no non ballo...
regista: eh abdurr kalil!
[ma non è lo sceicco bianco? quello che....]
i provinanti:
Maro l'uomo del Mare: Salve, sono l'uomo del Mare... il Maro. Non è che siamo strani, è la liquidità che ci frega. Metti che si resti a secco co' la primma donna, avremo sempre la possibilità della seconda: è l'unico caso in cui a me potrebbe riuscire per farne n'antra senza toccà gnente de chimico. Così spero anche di Voi.
Eppoi, un maro è diverso da un lago. Lago lo poi trovà n'er pajiaio: il maro nun se cerca... se trova. E' sempre là. Alle volte s'agita, alle volte sta carmo, antre pare n'olio, ma ndo' ariva ha riva, mme cojoni. Il Maro è n'antra cosa, tiè! C'avete presente 'na maglietta de cotone, de quele est'ive che se porteno su 'e spiagggie? Embè, io c'è l'o! Co' 'na scritta bella da vederse: I'm Maiemi bich, stenniteve e pijateve 'o sole!
Manco una, aò, manco me se fila. Devo provà col costume: c'ho tanto spazzio: più de te e l'altri messinzieme. Sarà pe' vvia che so' vuoto... vuoto dentro. Da quanno m'hai lasciato al mare, che mme dicevi "L'acqua è poca e la papera nun galleggia! Provace un po' te!", poi m'hai spinto di sotto l'honda... tre mesi d'ospedale: almeno fosse stata assicurata!
Ma 'sta papera, nun se po magnà prima che l'osse se venghino a buttà da sole ar monnezzaro?
Che bello sto tiatro. Se paga er bijetto o te ce butteno dentro aff'orza? Pecchè se è così, acqua in bocca! Non diccercelo a nessuno, che semo troppi poi e zoppicamo tutti, che er troppo storpia...
Che, nc'è stanno pure li pisci? Detto così, mme pare 'na cosaccia! Vabbè, tiramm'innanzi.
Serve acqua? Qualcuno vuol bere? Io no, aggrazzie, ho già bevuto e tanto... che, nun se sente? No, non per l'alito, è che nun so deciderme co' quale lingua!
Mimì-Cocò e cacamuca...
mi chiamano Cocò, ma il mio nome é Mimì
Permesso, permesso...
scusate, dov'è il regista?
ah quel ragazzo con gli occhi neri, un po' esagitato ma tanto carino.
Mi scusi, lei è il regista?
Sa io passavo e ho sentito
cercavate una primadonna? eccomi qui!
Mi chiede cos'ho recitato in passato, se ho confidenza col pubblico? Oh si, si!
E poi mi guardi: vita stretta, coscia lunga, un davanzale che a me la Bellucci mi fa un baffo!
Il trucco leggero, sa, io sono bella di natura, non c'è trucco, non c'è inganno! Solo un po' di fondotinta, fard, ombretto matita, eye liner e mascara dieci passate per occhio di vetro. No i capelli non sono miei, c'ho il posticcio, non so come lo chiamate, ma sono veri, arrivano dalla Cina.
Dica, pagate un acconto se prendete gli attori con voi? Sa io per mangiare e per i cappellini, lo gradirei.
regista: eh, mimì e cocò. a fata, an vedi questa
Salvo... il nipote di Maro Salve, sono Salvo... il nipote di Maro. Non c'è pobblema. E' qui che c'è da fare un provino? Io una volta ho recitato a soggetto. Ma erano tutti dialoghi con frasi ellittiche di predicato e complemento, così ne uscì una sequela di Io, tu, voi, elle, esse, vi... qualche bi e due ci. Non c'è pobblema, tutto so' mato.
Non riuscivamo più a mangiare, tanta era la saliva che scendeva e le discese che in salivamo. Oppure i biglietti invenduti. Così spero anche di voi.
Poi mi hanno spostato in una commedia vera: c'era tanto chiasso!
Era la Svizzera dei tempi d'oro. Si portava di là il denaro da riciclare e di qua i riciclati in denaro. Una bella cosa, tutto so' mato. Poi, al confine, fui fer mato per quisito e tra vestito da vestito trans. Il titolo era: "Un trans chiamato desiderio".
Se per voi è lo stesso, passerei a provare una donna o due e/o non meno di tre, così spero anche di voi.
Altrimenti resto a chiasso a sdoganare la commedia. Non c'è pobblema...
D' rien. O revuar, mesamì. La mem scios', tutto so' mato.
regista: ecco, giungi a proposito giordano. almeno, una volta t'accompagnava qualche bella laga; c'erano i salici, le ombre tamerici. mò dici che ti sei traferito in svizzera. è quella la porta del nuovo paradiso cinemateatro? quelo il battesimo col fuoco? io te devo fa raglià giovanni che salomè sinnò nun me se fila e nun lo posso fa mozzà. qua ci stiamo tutti a sgallonare, vedi se trovi pure, oltre le laghe, anche un fiume lì ,vicino s. moritz
Sara a Salvo: Qui puoi fare solo un pro-vino e tutto se-mato credo ti sia con-geniale. Io ho solo recitato a complemento oggetto e poco mi pia-quette o pia-cé. Quasi sempre pia c'è. Anche il costume era una feten-zia, della zia sarta del re-gi-sta e ziggome i re gi stanno zembre venni via in odor (buono) di re-volution. Come dissi faccio ottimi panini e procuro i pannoloni. Chi però lo desiderasse ha l'opzione pannolone imbottito (meglio di tritolo) e panino notte che contiene fino alla mattina. Bisou che non è parente del grizou.
La rossa: Rossa rame
ramata direi...non quella dei vitigni
a volte mi dicono "roscccccchia" (cò la acca)
e mi chiedo la pronuncia
quale lingua dovrei usare?
Io preferisco la lingua degli gnomi
quei suoni che veicolano parole sottintese
quello sciabordio e trafficare di mani
e invisibili leccornie da abbottonare qui
sotto al gruzzolo della scucchia.
Una volta mi dissero: -" Tu sei nata per fare l'attrice."-.
Io presi a canzonare
in più a saltare con la voce in su e in giù
poi ricadere con un'agile giravolta
e rilassare la parola sottolineata. Nessuno mi sentiva
nessuno mi accogllieva
allora incontrai una donna, docile e matura (ma non troppo, sennò mi spergiura)
curiosa del mio stile e della mia camminata a dire tanto dinoccolante
Feci una bella arrampicata verso quel cucuzzolo di neve impastata
....
e ancora un passo tra commedianti incompresi
dalla gamba lunga
che scorrazzano a mo' di falcata
e mi raggiano con la loro parola blasonata.
..e datemela 'na particina
'na mollechetta de pà
La nera alla rossa: Mia cara attricella, ci è finita a spettatrici di uno spettacolo in cui ogni uomo ha la sua bici!
E se è rossa e se è bianca non importa una lasagna, ciò che conta è pedalare per lo spettacolo ingranare.
E ti aggrappi e ti riallacci ai dirupi che vuoi tu, ma è solo alla tivù che ci si vede, tuttalpiù!
Una matrice, una coscienza, un tripudio di indecenza, un veicolo spaziale per una mente criminale!
E se mi dite cosa dico, vi risponderò "Un fico!"
Non è forse follia la mia in questo mar d'ipocrisia?
Ma che marci e che marcisca in questa folle e umana bisca!
Prepurzio: Sono un attore senz'arte né parte, cerco lavoro. Questa più che per un teatro è un'opera da porto, gente che viene, gente che va (non so di chi sia la citazione, penso che ogni frase qualcuno l'abbia detta prima di me, ora pretendere ch'io le ricordi tutte, sarebbe da pazzi) a me non sfugge niente, è che ho poca memoria, tendo a dimenticare le parti e quindi ogni volta un nuovo studio e una nuova recita a soggetto. Vorrei che ci fosse per me, da fare lo sfigato fiorentino, il vegliardo che passa il tempo a spiare dalla finestra le donne con il seno prosperoso e il vocabolario aperto. E poi vorrei anche la parte di due donne, che so far bene finta che sono sempre io, mi metto la parrucca fluente sulla crapa liscia, e abiti adatti all'occasione, so scrivere il copione in quartine con lama di pugnale per vendetta, e ghigno all'ombra dell'ulivo antico, dove c'è la corda che penzola.
Applauditemi però, che il primo attore sono io che sono come Dio: uno e trino
regista: p.s. vabbè, pre, pro, non cominciamo con le lingue morte
regista: properzio maddalè, ecchè....., mi sveli il copione? per mezz'ora in camerino cheppoi?! il costume del voyeur, quello però te lo porti da casa. passa da bruno, sveglialo
poetella:
è inviperitella, sconcertatella e anche delusella...
Manco 'na strassa de partassa per la povera poetassa...
Basta.
Non ci parlo più.
Collera.
Collera.
Collera.
Collera.
Collera. e collera.
Ecco.
regista: e mica è nostro er magazzino. vatte a mette er gonnellino. ahooooo, ce sta na corona de fiori bella lunga ppe' st'assatanata?
poetella: de che colore me lo devo da mette er gonnellino?
che poi, se la corona de fiori è bella lunga...ce famo bastà quella, no?
me la rigiro un po' 'ntorno ...daje che va bene, no?
che ce faccio cor gonnellino?
ledy che era uscita dalla scena, ci torna urlando:
Ehiiiii chi mi ha fregato la stampella la tiri fuori immediatamente altrimenti me lo dite come faccio a ballare e poi chi lo sente il regista.
Eh no! no! in sto manicomio non ci voglio stare. Sono una ballerina del ventre seria e rinomata ho danzato per lo sceicco Abdul Kalil io, anche se purtroppo in questo momento sono infortunata. Invece di essere a teatro mi pare di stare allo stadio con tutta sta confusione. Chi corre di qua, chi spinge di là e chi ne va di mezzo naturalmente io, sempre io. Ma non c'è nessuno che mi regga il moccolo?
Ehiiiiiiiii...ma allora mi sentiteeeeeeeeee. Ridatemi la stampella se no mi tocca stare tutta la sera aggrappata a sta tenda...sperando che non mi cada in testa...
regista: bastaaaaa! via via, sciò!!!
un attimo di silenzio per favore. ci fermiamo cinque, dieci minuti.
wu cincin, (il guardarobiere) andiamo di là. vieni, vorrei vedere se ci sono anche degli animali imbalsamati
wu cincin: no no siamo tutti qui vivi e ruspanti
nota: corale in corso, versione provvisoria completamente sovvertibile
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