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da "Stato di veglia" - Cristina Micelli

Lo vedi è un salto sbagliato
di generazioni che non sanno tenersi per mano.
Chi ha combattuto prima, molto prima
si arrende a un presente alienato.
Chi ha lanciato l'innesto
chi ha scalfito l'era della natura umana
nasconde le mani dietro la schiena e ride in disparte.
A che punto a che cifra tornare indietro
a che anno passato e plausibile tornare?
Gli antenati vengono dalla fame.
Lo spago taglia in parti uguali la polenta per i fratelli
nel fumo che sale la sospensione degli sguardi.
 
Il quadro alla parete guarda il nostro mangiare in piedi
la fretta efficiente che ci riguarda.
Il tempo dato è corto e serve ai miraggi della corsa.
Ti ascolterò dopo queste quattordici telefonate
che vengono prima di te, molto prima di te.
Ma tu rimani un attimo in attesa
ti ascolterò fra sei mesi.
Programmo ora il mio business plan
fra sei mesi uscirà un alert.
 
La specie che temporaneamente chiamiamo umana
ha indurito i tratti del volto, ha contratto i muscoli del
dono.
Gli antenati non possono capire la deriva delle menti nostre
ci danno le uova e la verdura che hanno coltivato
in orizzonti di semplicità e orti.
Ci danno quello che sanno.
 

Nella continuità che ci consoli
arrivano badanti straniere.
Vengono dalla fame
fan ruotare le carrozzelle nostre
e ci fan vedere il tempo com'era, com'è.
Dietro alla schiena ci appoggiano cuscini
pensano alle scarpe che compreranno ai loro bambini.

 

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